Politica

Il Papa ritrova la sua famiglia e prega sulla tomba dei genitori

Ratzinger inaugura il nuovo organo della cappella di Regensburg e boccia le messe troppo moderne: «La musica sacra fa parte della liturgia»

nostro inviato

a Regensburg (Germania)
Nella giornata più privata del suo viaggio in Baviera, dedicata al ricordo dei genitori e alla compagnia del fratello maggiore, Benedetto XVI ha tenuto un solo discorso pubblico, inaugurando il nuovo organo della «Alte Kapelle», l’antica cappella di Regensburg. E ha ribadito l’importanza della musica sacra e del canto definendoli «parte dell’attuazione della liturgia».
«Una solenne musica sacra con coro, organo, orchestra e canto del popolo – ha spiegato il Papa – non è un’aggiunta che incornicia e rende piacevole la liturgia, ma un modo importante di partecipazione attiva all’evento cultuale». Ratzinger ha definito l’organo come «il re degli strumenti musicali, perché riprende tutti i suoni della creazione, dà risonanza alla pienezza dei sentimenti umani» e «rimanda al divino». Infine, il Papa ha paragonato il grande strumento musicale alla Chiesa stessa, dicendo che le voci stonate vanno accordate: «In un organo, le numerose canne e i registri devono formare un’unità... Se più canne non sono più ben intonate, allora si hanno delle stonature e la cosa comincia a divenire insopportabile». «Anche nella Chiesa – ha aggiunto – nella varietà dei doni e dei carismi, dobbiamo trovare mediante la comunione nella fede sempre di nuovo l’accordo nella lode di Dio e nell’amore fraterno».
Uscendo dalla «Alte Kapelle», Benedetto XVI è andato a piedi nella casa del fratello Georg, sulla Luzengasse, che dista poche centinaia di metri. Qui si è fermato a pranzo, preparato per otto persone. Oltre ai due fratelli Ratzinger, erano stati invitati alcuni vecchi amici, tra cui monsignor Heinrich Wachter della congregazione mariana, e il decano Hubert Schoener. Il pasto, tipicamente bavarese ma semplice, è stato preparato da Agnes Heindl, la governante della casa di Georg Ratzinger.
Nel pomeriggio, dopo aver riposato, il Papa e il fratello, entrambi con gli occhiali da sole, sono arrivati in macchina a Pentling, un paesino che dista tre chilometri dal centro di Regensburg. Qui, nel 1969, Joseph Ratzinger si fece costruire una casa, dove venne a vivere l’anno successivo con la sorella. È una villetta bianca di due piani, in stile anni Sessanta. L’abitazione, rimasta di proprietà del Papa, porta ancora il suo nome scritto a mano sul campanello a lato del cancello d’ingresso. Così Ratzinger ne parla nella sua autobiografia: «Mi era stato possibile costruire una piccola casa con giardino, in cui io e mia sorella ci sentivamo davvero a casa nostra e dove mio fratello si fermava spesso volentieri. Ci sentivamo di nuovo insieme, a casa nostra».
L’abitazione è stata dipinta a nuovo, una scuola professionale ha rifatto il recinto e il professore di religione evangelico ha collaborato alla sistemazione. Oggi della casa si occupano alcuni amici del Papa, che vi abitano. Lui si è riservato soltanto alcune stanze. Ratzinger ha abitato stabilmente qui dal 1970 al 1977, negli anni dell’insegnamento universitario a Regensburg. E appena vi si era stabilito fece traslare le salme dei genitori da Traunstein al cimitero di Ziegetsdorf, che dista poche centinaia di metri dalla casa. In paese sono tutti amici. Il parroco di Ziegetsdorf, Johann Pelg, ricorda: «Una cosa che colpiva era il fatto che salutava tutte le persone sempre personalmente. Qui conosceva tutti. È un uomo semplice, modesto, senza pretese». Una vicina di casa, Anna Maria Schurr, racconta: «La piccola chiesa di Pentling non aveva e non ha tutt’oggi parroco. In questa chiesetta Ratzinger celebrava la Messa ogni mattina alle 7, pronunciando omelie estremamente semplici e chiare. Non era tenuto a dir Messa, ma per lui era un piacere e un dovere sentito nei confronti della comunità. Ogni mattina, con qualsiasi tempo, usciva di casa alle 6.30 con la sorella Maria e si recava a piedi alla chiesa. La gente lo aspettava a lungo e diceva: “Ecco arrivano Giuseppe e Maria!”».
Il momento più toccante del pomeriggio è stata la visita al cimitero, che il Papa e il fratello hanno fatto insieme, inginocchiandosi a pregare davanti alla lapide sotto la quale riposano i genitori e la sorella, morta nel 1991.

Oggi Benedetto XVI celebra nell’antica sede vescovile di Frisinga, nel duomo dov’è stato ordinato prete, per poi ripartire verso Roma.

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