Pietro Acquafredda
In attesa dellavvio ufficiale delle celebrazioni mozartiane - in occasione dei 250 anni dalla sua nascita, il prossimo 27 gennaio nella nativa Salisburgo, la patria che Mozart ebbe in odio - sotto gli occhi delle telecamere della mondovisione, Roma avvia quelle italiane, facendole coincidere con la ripresa dellattività sinfonica dellAccademia di Santa Cecilia e con il ritorno in città, dopo solo tre settimane di assenza dellamatissimo e invidiatissimo direttore musicale dellorchestra, Antonio Pappano. Il clou delle celebrazioni si annuncia per i prossimi mesi, ma già linizio - da oggi a martedì 10 - fa ben sperare, specie in termini di qualità.
LAccademia, come altre istituzioni musicali nazionali, dichiara così di far parte di quello schieramento che ritiene opportuno partecipare alla grande festa mozartiana, che altri considerano unautentica sciagura, alla fine della quale non si conteranno i disastri provocati e, di conseguenza, preferiscono non prendere parte alla grande abbuffata musicale e di marketing che sta per partire.
Solo che un direttore, per cominciare, quando si trova di fronte al vasto catalogo mozartiano, non ha che limbarazzo della scelta; troppo banale pescare fra i soliti pochi capolavori e troppo snob ripiegare su opere sconosciute ai più. Pappano una sua idea, personale, lha avuta: apre le celebrazioni con opere che mostrano significative svolte nella produzione di Mozart e sono realizzate su un impianto dialettico di grande impatto drammatico. La scelta è così caduta su due concerti per pianoforte e altrettante sinfonie.
Dei concerti pianistici mozartiani, Pappano - che può valersi della straordinaria collaborazione della pianista giapponese Mitsuko Uchida, pluripremiata interprete mozartiana - ha preso i nn. 24 (in do minore, K 491) e 25 (in do maggiore, K 503) ambedue scritti a Vienna nel 1786, per diverse «accademie» - concerti pubblici nel nostro caso, ai quali Mozart stesso partecipava in veste di pianista, il cui ricavato andava a suo favore; e, fra le sinfonie, che qui aprono e chiudono il programma, quella, giovanile, in sol minore, K 183 - detta la «piccola» rispetto a quella nella medesima tonalità, che appartiene al ristrettissimo numero delle ultime «grandi» sinfonie (K 550) - e la sinfonia detta «di Parigi» (K 297), scritta ovviamente per limportante piazza musicale della capitale francese nel corso del suo viaggio del 1778, e destinata allampia orchestra del Concert Spirituel.
Auditorium. Musiche di Mozart.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.