Parchi di Nervi, quanti sprechi per restaurare villa e palestrine

Parchi di Nervi, quanti sprechi  per restaurare villa e palestrine

di Massimo Alfieri*

«Siete come quel tizio che ha vinto alla lotteria e si è comprato una Ferrari, dopodiché non aveva i soldi per mantenerla». Così ho esordito l'altra sera al Consiglio monotematico sui Parchi di Nervi al quale ha partecipato l'assessore comunale Montanari. 3.900.000 euro provenienti dai fondi colombiani che verranno spesi nei prossimi anni, senza però pensare a come fare la manutenzione dopo. Con il rischio, concreto, di trovarci nella situazione attuale (se non peggiore) tra dieci anni.
Sono stato accusato di demagogia da parte della sinistra. No, cari signori, questa non è demagogia, è buon senso. Pensare di spendere oltre 600.000 euro per rimettere a posto le palestrine (sì, avete letto bene, 600.000 euro!!!) senza avere la minima idea di cosa farsene dopo è pura follia. E spreco di denaro pubblico, in un'epoca in cui non ci possiamo permettere di sprecare neanche 1 euro.
Il tecnico del Comune ha detto che la sovrintendenza ha imposto il ripristino dei locali in conformità con la struttura originale, ovvero in legno (manco fossero il Partenone!): ho ricordato loro che originariamente le palestrine erano delle stalle (o meglio, dei pollai, come ha ricordato qualcuno del pubblico).
Perché non si affidano le palestrine a privati (che potrebbero farci un centro congressi, o delle palestre o vattelapesca che cosa) chiedendo di ristrutturarsele a loro spese e pagando poi un canone tra qualche anno che verrà reimpiegato per la manutenzione dei Parchi? Non solo si risparmierebbero i 600.000 euro, ma si troverebbero dei fondi per le manutenzioni.
Stessa cosa per la Villa del Console: 250.000 euro per rimettere a posto il tetto senza ristrutturare la parte interna equivale a rimandare il disastro di qualche anno. Perché invece non lo si affida ad un privato (ovviamente con una proposta compatibile con il livello di eccellenza dei Parchi, tempo fa avevo proposto ad esempio di metterci un centro di cardioriabilitazione che si ristrutturi a sue spese l'edificio e che paghi dopo un periodo di avviamento un canone da reimpiegare sulla manutenzione dei Parchi?
Torno poi alla mia vecchia proposta, il famoso teatro. Fare eventi di qualità d'estate porterebbe turismo, e quindi soldi. Far tornare i Balletti, portare i grandi musical internazionali, spettacoli di livello come il Cirque du Soleil. Vorrebbe dire far rinascere Nervi e quindi Genova. Anche qui, reimpiegando i proventi per curare la manutenzione del verde.
Ecco, cari amici, come risparmiare 900.

000 euro (da reimpiegare sul verde, ad esempio, o sui vialetti che verranno lasciati in asfalto perché mancano i fondi) e come trovare i fondi per evitare che tra qualche anno tutto torni come prima. È demagogia, questa?
*Assessore Municipio Levante

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