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Pari opportunità, Fornero: "Impegno per gay e trans"

Il ministro promette un impegno maggiore a favore di gay e trans. Il Pd chiede più diritti: dalle unioni civili alla legge contro l'omofobia. L'Arcigay: "Ora incontriamoci"

Pari opportunità, Fornero: "Impegno per gay e trans"

E' bastato un proposito espresso, questa mattina, dal ministro del Elfare Elsa Fornero a far piovere scroscianti applausi dalle principali associazioni omosessuali del Paese. "Il mio impegno è pieno contro le discriminazioni anche verso gli omosessuali ed i trasgender", ha assicurato la Fornero nel corso dell’audizione davanti alle commissioni Affari costituzionali e Lavoro a Montecitorio sulle linee programmatiche del dicastero in materia di pari opportunità. L'Arcigay, per esempio, ha appreso con grande soddisfazione dell’impegno della Fornero auspicando che queste parole "assumano rapidamente maggiore concretezza".

Secondo il ministro del Welfare, "è sotto gli occhi di tutti il grave ritardo culturale, di apertura mentale che il nostro Paese rappresenta in tema di pari opportunità, nell’accesso ai diritti rispetto alle diversità, che sono molte tra le persone e che non possono essere oggetto e motivo di discriminazione". La Fornero ha, quindi, confermato il proprio impegno a correggere questa impostazione: "I diritti sono importanti e l’impegno contro le discriminazioni e contro chi le fa sorgere deve essere massimo. La diversità è un valore, deve essere tra le cose che i bambini imparano da piccoli". Secondo la Fornero, "i semi si gettano tra i bambini e soprattutto nelle scuole". Proprio per questo il ministro ha già avviato una collaborazione con il titolare dell’Istruzione Francesco Profumo: "Bisogna superare i ritardi culturali enormi, anche geografici che ci sono nel Paese".

Il Partito democratico ha accolto con un plauso l'apertura della Fornero. Barbara Pollastrini ha, infatti, invitato il governo a dare un messaggio chiaro sostenendo la commissione per gli omosessuali: "Non è un fatto di quattrini, i costi sono minimi". "L’Italia - ha spiegato l'esponente del Pd - ha conosciuto una recrudescenza degli attacchi contro gay, lesbiche e transessuali ed è bloccata la legge contro l’omofobia, che è dovere del Parlamento non fare cadere". Il presidente di Arcigay Paolo Patanè ha fatto presente la differenza tra il sacrificarsi e l’immolarsi. Per l'Arcigay negare il matrimonio agli omosessuali o le unioni civili e vietare le leggi contro l’omofobia e la transfobia assomiglia "più a un inutile immolarsi che a un doveroso sacrificarsi per il bene di tutto il Paese". "Questa situazione, che non dà a migliaia di cittadini necessari stimoli per partecipare attivamente alla collettività - avverte l'Arcigay - va rapidamente sanata nel solco di quanto sta accadendo nel civile Occidente". Sulla stessa linea anche le associazioni Equality, Gay Center e il Comitato Pride. Anche la deputata Pd Anna Paola Concia ha chiesto al governo "un’azione più incisiva" per approvare una norma a contrasto dell’omofobia. Non solo.

La Concia si augura che la Fornero, "da autentica liberale, sia refrattaria ai divieti, che impediscono la piena cittadinanza alle persone omosessuali".

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