Alberto Toscano
da Parigi
Il governo francese vuole dare la caccia ai fuoristrada, accusati di consumare troppo carburante, di essere particolarmente inquinanti e di circolare spesso e volentieri in condizioni non proprio rispettose dellinsieme della popolazione stradale. Riunitisi in unassociazione per la difesa dei loro interessi e della loro immagine, i proprietari francesi di 4X4 reagiscono indignati e stizziti. «È ora di finirla - dicono - con i pregiudizi nei confronti di un tipo di vetture che rispettano gli standard europei e che non costituiscono affatto un motivo di pericolo per gli automobilisti: ci sono guidatori imprudenti sui fuoristrada così come ce ne sono sugli altri modelli. Basta con i boicottaggi nei confronti delle nostre auto e di chi le guida».
Invece i boicottaggi e le aggressioni sono appena cominciati. I più duri nella sfida alle auto 4X4, che talvolta vengono letteralmente criminalizzate in alcuni articoli di stampa, sono i militanti di alcune associazioni che si battono contro la cosiddetta «società dei consumi» e che individuano nei fuoristrada il simbolo di tutto ciò che essi non riescono proprio a sopportare. Una volta se la prendevano con le pellicce, poi con i telefonini e adesso con le auto 4X4. Limportanza di questi nuovi crociati è dimostrata dallattenzione che essi ricevono sulla prima pagina del numero odierno del quotidiano parigino Le Monde, che delle loro bravate arriva a fare una sorta dapologia.
«Si battono contro i fuoristrada, contro le televisioni e contro i manifesti pubblicitari», dice il giornale francese a proposito di questi nuclei di contestatori, che agiscono armati di vernici spray e di volantini stampati con i loro computer: da una parte il governo vuole supertassare i proprietari di fuoristrada e dallaltra i «guerriglieri urbani» vogliono rovinare la carrozzeria dei loro gioielli. Tempi duri per chi ha realizzato un sogno a quattro ruote motrici.
Le Monde spiega ai suoi lettori che «la comune sensibilità politica di questi militanti di nuovo genere è di sinistra o destrema sinistra». E la loro filosofia? Il quotidiano parigino precisa che si tratta di persone «ostili al produttivismo e allossessione della crescita». Nella Francia in cui il livello di disoccupazione danza pericolosamente sul filo del 10 per cento (contro il 7,5 per cento dellItalia) cè insomma chi fa di tutto per evitare quella mostruosità che va sotto il nome di «crescita economica». Meglio passare il tempo a sfregiare i fuoristrada altrui che alimentare col proprio lavoro il fantasma della «società dei consumi».
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