Lepos nero di Hollywood, così ben descritto da Kenneth Anger in Hollywood Babilonia (Adelphi), si arricchisce ogni giorno dun nuovo capitolo, sia pure in sedicesimo rispetto agli scandali che coinvolsero giganti come Rodolfo Valentino, Fatty Arbuckle, Charlie Chaplin, Jayne Mansfield, Marilyn Monroe e mille altri.
In scena, stavolta, cè lereditiera Paris Hilton. La celebrità, «travestita» da Marilyn Monroe per lanciare lennesimo profumo (è alla decima fragranza), venerdì sera è stata arrestata a Las Vegas per possesso di cocaina. La polizia, insospettita da sbandate e frenate, ha fermato la macchina dove Paris sedeva accanto al guidatore. Dallauto usciva una nuvoletta di fumo e i cops pensavano: marijuana. Poi, giunta lauto davanti al Wynn Hotel, dove abita il fidanzato di Paris(il proprietario di locali notturni Cy Waits), i piedipiatti hanno fatto scendere la Reginetta del Nulla, trovandole nel sangue una dose di cocaina non trascurabile. A mezzanotte lei e il suo amico erano al Centro di detenzione della Contea di Clark, dichiarati in stato di fermo. La ragazzaccia è recidiva. Questestate era stata beccata a Port Elizabeth in possesso di marijuana, subito dopo la partita Brasile-Olanda: troppo forte il richiamo duna canna, in Sudafrica. Nel 2007 Paris invece si beccò 45 giorni di prigione (ridotti a 23) e uscì dal carcere con la gonna a pieghe e il cerchietto di velluto tra i capelli, tipo collegiale. «Questo periodo di detenzione mè servito per riconsiderare la mia vita. Dora in poi, raccoglierò fondi per i bambini poveri, i malati di cancro e i malati di sclerosi multipla», aveva cinguettato davanti alle telecamere del Larry King Show.
Nella Città dei Lustrini, però, il vizio non dorme mai come dimostrano le disavventure di unaltra giovane «scellerata», Lindsay Lohan. Nonostante abbia mosso i primi passi come brava ragazza (nel film Disney per famiglie Parent Trap, dove due sorelle fanno del tutto per rimettere insieme i genitori separati), negli ultimi tempi si è segnalata per una sequela di arresti e riabilitazioni (perciò lavora poco). A parte la bisessualità, sbandierata anche da Angelina Jolie prima dimpalmare Brad Pitt, lattrice di recente si è fatta notare per guida di stato di ebbrezza, fuga dal carcere, uso e possesso di stupefacenti. A inizio giugno doveva scontare 90 giorni di carcere, perché sorpresa a guidare ubriaca e drogata e invece sè fatta tre settimane: è uscita giusto in tempo per girare Machete, thriller di Robert Rodriguez (si vedrà a Venezia), dove lei impersona «Sorella April». Unocchiata al manifesto del film, con la monaca che lecca la canna dun fucile e si capisce quanto sia brillante la ragazza. A ventiquattro anni, la Lohan vanta un film con Altman (Radio America), ma chi la ingaggerà ancora, se se la svigna in continuazione dal «rehab» (la riabilitazione obbligatoria)?
Pioggia di guai anche per Mel Gibson. Il grande regista (Passion, Apocalypto) per settimane ha occupato le prime pagine dei tabloid a causa delle liti con lex-moglie russa Oksana Grigorieva, una che posava mezza nuda sui pianoforti,reclamizzando biancheria intima. Nella causa di divorzio, intentata da lei, i giudici Usa le hanno dato ragione, dopo aver ascoltato le registrazioni in cui Mel infuriato minaccia prima di spaccarle la faccia e poi di seppellirla in giardino, in mezzo alle rose. E ora la palla passa alla magistratura ordinaria. La Grigorieva ha infatti raccontato di essere stata picchiata, aggiungendo che Mel aveva colpito anche la figlia della coppia, Lucia. Gibson ha a sua volta accusato Oksana Grigorieva di tentata estorsione. E ha replicato dicendo di aver cercato di salvare la bambina, che la sua ormai ex fidanzata stava scuotendo come «una bambola di pezza». Nel frattempo sono emerse foto della donna col volto coperto di lividi. Sarà il procuratore a decidere sulle accuse contro lattore. Devoto alla bottiglia da quando la prima moglie (e madre di sei suoi figli) lo lasciò, perché i suoi disturbi bipolari rendevano la vita domestica un inferno, lalcolico «Braveheart» ha centrato diversi pali della luce, distruggendo la sua Maserati (lultima volta a Malibu a Ferragosto). E non di rado, invece di ringraziare chi lo soccorre, è partito con una delirante tirata antisemita.
Una certa aria maledetta può essere un accorta strategia promozionale, entro certi limiti.
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