Cronaca locale

Parla l’amica di Maria: «Era sparita già lunedì»

Maria Teresa Procacci potrebbe essere finita in mano al suo assassino già lunedì sera, il giorno prima del ritrovamento del suo corpo. Ne è convinta la sua migliore amica che è entrata in casa dell’anziana martedì sera alle 19.30, trovando luci e televisore accesi e il letto «Come se nessuno ci avesse dormito». La donna ha ora in consegna la cagnolina della vittima, Amélie Sophie, sfuggita all’assassino, che aveva cercato di ammazzare anche lei, ritrovata mercoledì sera da un passante.
Si infittisce dunque il giallo di Maria Teresa Procacci, ricca vedova di 69 anni, trovata nella sua auto, parcheggiata in viale Sarca davanti al civico 179, uccisa con un colpo alla fronte inferto con un corpo contundente. Quindi spogliata, aveva addosso solo mutande e maglietta e dei gioielli, in particolare un prezioso anello da cui non si separava mai, eccetto un bracciale di brillanti.
L’allarme viene lanciato martedì alle 19, quando un passante vede il corpo reclinato sui sedili anteriori, il bacino sul lato guida, il torace su lato passeggero. La vasta ferita alla fronte lascia supporre che la donna sia stata colpita da un uomo destrorso che si trovava a fianco. Due aspetti che lascerebbero supporre come la vittima abbia guidato la vettura fino a quel punto, magari sotto minaccia, e lì sia stata uccisa. Particolari che potranno essere svelati dagli accertamenti tecnici: la polizia sta acquisendo i filmati delle telecamere posizionate da casa della vittima, in via Lumière 5, fino al punto del ritrovamento. Gli investigatori dovranno anche capire perché l’anziana sia stata denudata. Forse un tentativo di depistaggio, per lasciar sospettare il delitto a sfondo sessuale. Anche se poi l’assassino ha usato gli abiti per pulire i vetri dagli schizzi di sangue.
Infine il cane, una femmina di carlino. L’omicida ha tentato di uccidere anche la bestiola, il veterinario che l’ha visitata ieri pomeriggio ha riscontrato un paio di colpi in testa. L’animale è però riuscito a fuggire, ha vagato per 36 ore in zona fino a quando è stato trovato da un passante che, avendo letto la notizia sui giornali, ha chiamato il 113.
La polizia ha poi affidato Amélie Sophie alla più cara amica di Maria Teresa. La donna ora si dice certa che la vittima sia sparita già lunedì. Quel giorno nel pomeriggio infatti la morta aveva sentito il fratello Pasquale, 65 anni, per salutarlo in quanto sarebbe partita il giorno dopo per una breve vacanza in Toscana. È stata vista alle 17 fare la spesa al supermercato e alle 22 rientrare a casa. Poi più nulla. L’amica, che ha un negozio in via Venini ma non vuole rivelare il suo nome, racconta infatti di essersi preoccupata già nella giornata di martedì. «Ci chiamiamo tutti i giorni e, non avendola sentita fino alle 18, l’ho chiamata io al cellulare che ha squillato a vuoto». Poco dopo si fa vivo Pasquale Procacci: sta telefonando alla sorella fin dalla mattina senza ottenere risposta. È poi andato a casa, dove però non c’era nessuno. «Così alle 19.30 siamo tornati nell’abitazione, rimasta come l’aveva trovata il fratello. In salotto, sul tavolo, il portafoglio aperto, sulla sedia la borsa, sopra un mobile i suoi due cellulari. E il televisore acceso, come le luci. Il letto aveva solo le coperte ripiegate: non rifatto ma neppure usato. Ne sono certa: Maria Teresa è uscita di casa lunedì sera, senza farci più ritorno».
Uscita dunque di corsa, con il cane ma senza borsa, soldi e cellulari, come avesse risposto a una chiamata improvvisa a cui non poteva dire di no.

Rimanendo poi tutta la notte in balia del suo aguzzino.

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