Parla nel sonno e i medici scoprono gli abusi del papà

Parla nel sonno e i medici scoprono gli abusi del papà

Mariateresa Conti

da Palermo

A tradire il suo orribile segreto sono stati i suoi incubi. Gli incubi di una bimba di solo cinque anni che nel sonno, altro che riposare, riviveva quei momenti atroci: la voce di papà che quando in casa non c’era nessuno la chiamava, le mani che la toccavano, e non come fa un padre con la figlioletta. Ha sognato a voce alta, Chiara (il nome è di fantasia, ndr), nel lettino dell’ospedale di Palermo in cui era ricoverata per una banale patologia. E per fortuna qualcuno ha ascoltato quei farfugliamenti, il delirio di una piccola ricoverata. Gli infermieri hanno sentito, più volte, l’incubo dopo il quale Chiara puntualmente si svegliava di soprassalto, sfinita e sudata. E si sono insospettiti, al punto da avvisare i medici e a presentare una segnalazione alla polizia. Di qui gli accertamenti. E la terribile conferma: la piccola aveva davvero subito abusi sessuali, e l’orco era il padre, un posteggiatore abusivo di 51 anni, che è stato arrestato. Quanto a Chiara, ora abita - con la sua mamma che non si era accorta di nulla - in una casa famiglia.
È venuta fuori per puro caso questa storia di violenze e miseria, con ogni probabilità destinata a durare ancora chissà quanto senza la prontezza del personale medico e paramedico dell’ospedale, che ha intuito come dietro gli incubi di quella bimba c’era un tormento gravissimo e inconscio. Tutto è cominciato appunto dopo il ricovero della piccola, 5 anni appena, per una banale patologia, nulla a che vedere con gli abusi subiti. A preoccupare il personale il sonno agitato della bambina, quelle frasi sconnesse che però facevano pensare a violenze sessuali. Un sospetto troppo pesante. Di qui lo scrupolo del personale sanitario, e la segnalazione alla sezione reati sessuali della Mobile di Palermo, diretta dalla dottoressa Rosalia Maida. La polizia si è attivata con tutte le cautele del caso e ha deciso di ascoltare la bimba con l’aiuto degli psicologi dell’infanzia. Lei ha risposto. E col candore dei suoi cinque anni ha confermato quelle attenzioni «particolari» del papà nei suoi confronti. Una testimonianza attendibile secondo gli esperti. Tanto attendibile che le manette per il padre sono scattate subito. Dietro questa squallida vicenda, una situazione di miseria, anche morale, della famiglia, che viveva in uno tugurio privo di tutto. La madre, ignara, non sapeva nulla delle violenze subite dalla figlioletta. Ed è per questo che, con la bimba, è stata portata in una casa famiglia, nella speranza che entrambe, sia pure faticosamente, possano ricostruirsi una vita.
Un caso non raro, quello della rivelazione inconscia degli abusi subiti durante il sonno. Spiega il dottor Francesco Montecchi, primario di Neuropsichiatria al Bambin Gesù di Roma e coordinatore di un centro che si occupa di violenze sui minori: «Nell’ipotesi di abuso il bambino non percepisce immediatamente ciò che subisce ma percepisce che c’è stata una certa area di tradimento nei suoi confronti. Da una parte l’abuso tende a essere rimosso, dimenticato o normalizzato; ma in un’altra area inconscia il bambino comprende che queste esperienze subite non sono adeguate alla sua età. E nei momenti in cui lo stato di veglia e il controllo dell’“io” vengono meno possono emergere questi ricordi e la consapevolezza di queste esperienze.

Attenzione però a non prendere questi fatti come eventi immediatamente veritieri, perché nel mondo interno del bambino in aree di inconscio possono esistere fantasie sessuali». «Occorre dunque - conclude il dottor Montecchi - valutare e discriminare con attenzione tra realtà e fantasia, senza mai sottovalutare però i messaggi dei bambini».

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