Ha 36 anni, viene da Brescia, vive a Londra, è un trombettista ed è stato eletto dalla rivista Musica Jazz «miglior nuovo talento» del 2011. Fulvio Sigurtà, già definito «la tromba più felice fra le nuove generazioni», è esploso come una bomba nel mondo elitario - ma al tempo stesso emarginato dal business - del jazz.
Appena uscito il suo primo cd House of Cards il colpo di fulmine con la critica.
«In realtà ho iniziato a studiare jazz nel 1998 con Paolo Fresu e poi alla Guildhall School di Londra, dove ho collaborato con artisti come John Taylor e Keith Tippet e mi ha influenzato molto anche il nuovo jazz norvegese e nordico».
Ma quindi lei come si spiega questa vittoria?
«Per farmi conoscere credo abbiano pesato i lavori con grandi del jazz come Paolo Damiani ed Enzo Pietropaoli. Tra laltro con Pietropaoli, Gianni Coscia e Dino Piana ho inciso il mio primo disco importante in Italia, Frescobaldi per noi, che rileggeva in chiave jazz alcune pagine di Frescobaldi ma non ha avuto una grande fortuna. Invece ha fatto molto parlare Pane e tempesta inciso con Damiani».
Lei ha già un lungo curriculum, come ha iniziato?
«Con la musica classica, sono diplomato al Conservatorio e il mio approccio alla musica, dal punto di vista tecnico, è molto classico. Il jazz più che il suono riguarda la capacità di improvvisare, di trasformare la composizione in musica in tempo reale. Io credo sia sbagliato pensare che classica e jazz siano due mondi divisi».
Come si passa dal Conservatorio al jazz?
«Prima suonando in una banda di paese, quella di Lonato del Garda, poi ascoltando dischi incredibili come quelli di Freddie Hubbard, oppure un concerto bolognese di Chet Baker, fino a Miles Davis, una vera folgorazione».
Cioè?
«Quando suoni cè un momento in cui ti senti al centro della musica, magari un attimo solo, invece lui era sempre al centro della musica. Tecnicamente non era il migliore ma aveva qualcosa che nessuno ha».
E lei che segreto ha?
«Non ho mai ascoltato il rock però ho appena scoperto i Deep Purple e mi hanno affascinato con quelle distorsioni e quei suoni duri; voglio provarli anchio».
Quindi nuovi progetti?
«Tra poco uscirà un album per pianoforte, celesta e tromba insieme a Claudio Filippini, poi ne inciderò uno elettronico tipo Deep Purple, ma senza tradire le mie radici. E in questi giorni parte anche il mio tour con i Nostalgia 77, gruppo davanguardia con cui ogni tanto ci dedichiamo ad atmosfere funk e rilassate con una cantante».
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