Périgeux - Tre dipendenti dell'associazione Sos Femme, che difende le donne vittime di violenza, sono state licenziate a causa di quello che hanno scritto sulla loro bacheca Facebook. E' successo in Francia, a pochi chilometri da Bordeaux, dove un datore di lavoro, ha giudicato i messaggi diffusi attraverso il popolare social network "ingiuriosi, diffamatori e minacciosi".
Bacheche private L'uomo, però, non è tra i contatti delle tre e quindi non poteva leggere i loro status. "Finora - ha detto l'avvocato delle donne licenziate - il datore di lavoro non ha detto come ha avuto accesso a queste informazioni". Perciò le tre hanno sporto denuncia per "intercettazione illecita di comunicazioni private".
C'è bisogno di nuove regole Ma quello che accade su Facebook può essere considerato vita privata? O le impostazioni della
privacy e la possibilità di impedire a qualcuno di leggere limitano comunque la libertà di espressione? Quello che è certo è che i nuovi mezzi di comunicazione pongono quesiti che non sempre il diritto riesce a risolvere.
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