Una parola d'ordine: prevenire il cancro Ecco gli accorgimenti

Parla il presidente nazionale, l'oncologo Schittulli: «Si parte dal miglioramento dello stile di vita»

Michela Traina

Chi meglio del professor Francesco Schittulli, senologo-chirurgo oncologo e presidente nazionale della Lega italiana per la lotta contro i tumori, può raccontare l'intensa attività svolta da Lilt per favorire e diffondere la cultura della prevenzione? «Siamo stati i pionieri della prevenzione, intesa come corretta informazione, educazione sanitaria e quindi metodo di vita - spiega Schittull -. La maggior parte delle malattie, infatti, è provocata dall'ambiente che modifica i nostri geni. Tutto ciò che ci circonda, quindi, il cibo, il tabacco, l'aria, ma anche ciò che indossiamo (prodotti trattati con sostanze chimiche e coloranti), costituiscono fattori di rischio per lo sviluppo del cancro. Abbiamo contribuito a modificare, alterare, a volte violentare la natura che ora ci sta presentando il conto». Esistono tre forme di prevenzione: «La prevenzione primaria che consiste nel modificare e migliorare gli stili di vita; avere una corretta alimentazione nel rispetto della dieta mediterranea; aderire alla lotta al tabagismo; svolgere una costante regolare attività fisica, facendo anche attenzione a quei lavori che mettono le persone a contatto con sostanze poco salubri e/o cancerogene. Già la scuola materna dovrebbe saper coinvolgere i bambini in programmi di sensibilizzazione. Lilt promuove diverse attività proprio per la prevenzione oncologica, lavorando all'unisono con le realtà che ci sostengono». A esempio, in marzo, in occasione proprio della Settimana nazionale per la prevenzione oncologica, Lilt ribadendo l'importanza e la priorità della sana alimentazione, ha proposto cinque inedite ricette consigliate dai nutrizionisti Lilt e realizzate dagli esperti del Cucchiaio.it.

«La diagnosi precoce è la prevenzione secondaria. Il tumore, se scoperto agli esordi, è anche guaribile, perché il suo indice di aggressività e il grado di malignità è ancora molto basso. Oggi disponiamo di esami diagnostici strumentali capaci di evidenziare la presenza dei cosiddetti tumori big killer in fase iniziale: il 65% di questi interessano il colon retto, la mammella, la prostata e il polmone. Di questa percentuale, oltre il 70% potrebbe guarire, se diagnosticato per tempo, con mezzi precisi e sofisticati come Tac, Pet, Rm, Eco, eccetera. Si giunge così alla prevenzione terziaria, vale adire il prendersi cura della persona che ha già affrontato e vissuto l'esperienza cancro», aggiunge il professore.

Lilt offre un continuo monitoraggio e un processo riabilitativo non solo fisico, ma anche psicologico, aiutando l'individuo a reinserirsi socialmente e nel mondo del lavoro. Ogni anno i casi di cancro aumentano, ma si assste anche a una lenta diminuzione della mortalità. Se, infatti, da una parte sono aumentati i fattori di rischio ed è cresciuta l'aspettativa di vita, la rivoluzione tecnologica dell'imaging e la ricerca farmacologica, nonché la presa di coscienza delle persone delle problematiche legate al cancro, ha consentito di lanciare la sfida vincente contro questa malattia.

«La raccolta di fondi che promuoviamo è finalizzata a finanziare la ricerca scientifica clinico-sanitaria qualificata, con la presentazione di progetti espletati con università, ospedali, istituti, Asl, promuovendo progetti di prevenzione» (c.f. 80118410580).

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