Roma

Parte da Ostia la sfida per il Campidoglio

Claudio Pompei

Dal XIII municipio al Campidoglio, «insieme per il governo della città»: all’insegna di questo slogan, Forza Italia apre oggi pomeriggio a Ostia, con una grande manifestazione all’Hotel Satellite, la campagna elettorale in vista delle politiche. All’incontro, organizzato dal presidente del XIII municipio Davide Bordoni, prenderanno parte tutti i dirigenti azzurri: il coordinatore regionale Beatrice Lorenzin; quello romano Gian Paolo Sodano; il candidato sindaco di Roma Alfredo Antoniozzi; il responsabile della campagna elettorale Giorgio Simeoni e il senatore Paolo Barelli. La scelta di Ostia non è casuale: secondo gli ultimi sondaggi l’area del litorale è quella nella quale il centrosinistra otterrebbe il minor numero di consensi. Un motivo ci sarà... Ne parliamo con Davide Bordoni che, giunto al termine del mandato, grazie all’esperienza acquisita in cinque anni di governo locale, sembra proiettato verso il Campidoglio, dove potrebbe ricoprire un ruolo di rilievo. Da accorto politico qual è, nonostante la giovane età, lui non conferma (ma neppure smentisce, ndr) e parla, invece, della sfida che attende gli azzurri e la CdL.
Facciamo allora un bilancio di questi cinque anni alla guida del XIII municipio.
«Abbiamo deciso di partire da Ostia perché questo territorio è cresciuto molto. Negli ultimi 8 anni la popolazione è aumentata del 13 per cento, in controtendenza con gli altri quartieri di Roma. Il boom demografico dipende anche dal fatto che molte giovani coppie scelgono di venire ad abitare qui piuttosto che in altre periferie. Questo significa anche che il litorale si conferma il vero quadrante di sviluppo della capitale e quindi ci sono maggiori opportunità di lavoro».
Non dipenderà dal mare?
«Certo, c’è anche questo. I turisti stranieri scoprono quasi con sorpresa che Roma è una delle poche capitali europee con sbocco sul mare. I 250mila residenti diventano quasi il doppio nei periodi estivi e si toccano punte di un milione di persone. Ma anche d’inverno la presenza di discoteche e locali notturni attira tantissimi giovani perfino da altre regioni. In questo settore abbiamo cercato di coniugare il divertimento - con la deroga fino alle 4.30 del mattino - con il rigore nei controlli ed è sempre filato tutto liscio».
Per quali motivi gli abitanti di Ostia dovrebbero confermare il loro consenso al centrodestra?
«Intanto, nonostante gli scarsi fondi a disposizione, siamo riusciti a realizzare numerose opere pubbliche».
Qualche esempio?
«La sistemazione di tre chilometri del Lungomare di ponente, dove tra l’altro ci sono i lavori ancora in corso. Le piste ciclabili, realizzate con fondi stanziati dal ’93 ma che nessuno era stato in grado di utilizzare. Tanti parchi risistemati (Acilia, Ostia), nuove piazze: tutto in sinergia con i comitati di quartiere e coinvolgendo i cittadini. Ma anche iniziative culturali e non solo - come i libri al Pontile, la promozione del parco archeologico di Ostia Antica, lo sviluppo del porto turistico, Cineland - che hanno contribuito a migliorare la qualità della vita».
I rapporti con il Campidoglio sono stati difficili?
«C’è stata collaborazione istituzionale con sindaco e assessori. Ma Veltroni, che pure considero un buon politico, ha rinnegato il decentramento. Ogni anno ha tagliato del 5-10 per cento i trasferimenti ai municipi, mettendoci in difficoltà. Un’altra cosa che il sindaco non ha colto è stata quella delle grandi potenzialità turistiche di Ostia e di rilancio dell’economia. Il litorale rischia di avere le ali tarpate perché sulla viabilità, per esempio, non si è fatto nulla. Si continua solo a parlare di progetti. Intanto il collegamento con l’aeroporto è rimasto quello del vecchio ponte della Scafa. Lo stesso dicasi per le grandi strade, la Colombo e la Via del Mare, realizzate 70 anni fa. Ecco perché sarebbe necessario che l’impegno di Forza Italia e dell’intera CdL, partendo dai municipi, approdasse alla costruzione di una squadra forte per il Campidoglio, dove si gestiscono le risorse vere e si prendono le decisioni dalle quali dipende il futuro della città».
Spostiamoci nella CdL: a guidare il XIII municipio si è già candidato Teodoro Buontempo. Che ne pensa?
«Ritengo che le autocandidature non servano a nessuno. Quella dell’amico Teodoro sarebbe una candidatura autorevolissima, però se frutto di un progetto comune della Cdl che finora non c’è stato.

Voglio dire che non esistono preclusioni nei confronti di nessuno, ma bisogna discuterne insieme e ribadire che nel centrodestra ci dev’essere pari dignità tra gli alleati. Altrimenti si possono scegliere tre “punte” anche da noi».

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