Lo spumante rimarrà in frigo ancora per poco. Per la gioia dei cicloamatori capitolini è, infatti, in arrivo direttamente dalle stanze del Campidoglio il Piano regolatore della ciclabilità che dovrebbe dare un ulteriore colpo dala alla mobilità sostenibile. Il primo passaggio, in giunta, ha già compiuto il suo iter. Entro qualche settimana è attesa la seconda fase, ossia lapprovazione da parte del consiglio comunale. Ma il più del percorso sembra fatto.
Il documento che incentiverà il versante sostenibile della mobilità capitolina si ispira a una serie di criteri cosiddetti «informatori». A partire dalla riqualificazione dellambiente urbano attraverso la riduzione dellinquinamento acustico e atmosferico per proseguire con il garantire a tutte le classi sociali laccessibilità alle risorse offerte dal territorio urbano quale fattore di equità sociale. Ma la regola più importante che si intende affermare con il suddetto piano che detta i principi-base a cui uniformarsi, è lo sviluppo della ciclabilità come tassello fondamentale nel sistema di misure orientate alla riqualificazione e rivitalizzazione delle strade e delle piazze, al compattamento degli usi urbani, alla liberalizzazione delle reti ecologiche di acque e spazi verdi. Si va, dunque, sviluppando, in parole povere, una nuova urbanistica che strizza locchio alle due ruote. Come? Per esempio, con la realizzazione di una cinta ciclabile che «abbracci» la città, sullo stile di un grande raccordo anulare, e che colleghi le piste già funzionanti con quelle ancora da realizzare. La prima zona a beneficiare della nuova mappa delle piste ciclabili è il litorale. Al Comune contano di far partire entro lestate i lavori per la realizzazione del percorso ciclopedonale che collegherà, sugli argini del Tevere, il grande raccordo anulare con Fiumicino, prolungando le vie a due ruote già funzionanti che da Castel Giubileo portano oggi fino a Mezzocammino.
Quella che si prospetta come una delle dorsali ciclabili più sontuose della Capitale presenta a suo vantaggio numeri di tutto rispetto: 12,5 chilometri di pista per un costo complessivo di 1,7 milioni di euro. Complessivamente, dovrebbero essere circa 40 i chilometri di nuove strade riservate alle due ruote. Limpegno del Campidoglio ha visto comunque produrre i suoi frutti, sin dallinsediamento della giunta Alemanno: 79 chilometri in più di percorsi ciclopedonali sia su strada che immersi nel verde non sono roba di poco conto. La linea urbana di piste ne è uscita rafforzata, soprattutto sugli assi fluviali del Tevere e dellAniene e lungo il litorale di Ostia. Prova ne è anche linstallazione in prossimità delle stazioni della metropolitana di strutture di porta-biciclette dotate di meccanismi di sicurezza, in modo tale da creare un binomio bici-mezzi pubblici.
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