Partorisce 3 gemelli e muore. Il pm indaga

MilanoHa dato alla luce i suoi tre gemellini ed è morta poco dopo il parto. Mariangela, 37 anni, era ricorsa alla fecondazione assistita pur di diventare mamma. Ma qualcosa in sala parto, all’ospedale Buzzi di Milano, è andato storto: c’è stata un’emorragia inarrestabile, si è ipotizzato di asportare l’utero. Poi sono arrivati due arresti cardiaci e la situazione è precipitata senza che i medici potessero più fare nulla. «Non c’è stato nessun errore umano» spiega il direttore sanitario dell’istituto, Antonio Bonaldi, dopo essersi confrontato con anestesisti, ginecologi e con il responsabile del centro trasfusionale. «È stato un evento drammatico, estremamente raro ma possibile». Sul caso la procura ha già aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. È stata messa sotto sequestro la cartella clinica della donna ed ora si attende di avere l’esito dell’autopsia.
Il marito, Andrea Toietta, 40 anni, chiede giustizia. Era fuori dalla sala parto, con tutta la sua emozione da neo triplo-papà, quando gli hanno detto che Mariangela era in fin di vita. Una pugnalata al cuore. Subito dopo la morte, l’uomo ha chiesto l’intervento dell’autorità giudiziaria. «Non è vero che non ci sono colpe - si sfoga - dovevano far partorire mia moglie alla fine di agosto, quando ha avuto le prime contrazioni, ma non l’hanno fatto e hanno aspettato la 34esima settimana. Hanno pensato solo ai bambini e non a lei».
Il 29 agosto la coppia si era già presentata al Buzzi e sembrava fosse arrivato il momento del parto. Ma i medici hanno preferito aspettare. Per di più in ospedale in quei giorni scarseggiavano le incubatrici libere e quindi la mamma, con il suo pancione di 20 chili, era stata trasferita al Sant’Anna di Como. Era poi tornata al Buzzi il 14 settembre, monitorata giorno e notte. I medici parlano di un quadro clinico complicato. «Macché - replica il marito - soffriva solo di celiachia ma era sotto controllo e le sue analisi del sangue erano perfette». Gli inquirenti ora dovranno valutare se ci siano responsabilità da parte dei medici e capire se l’emorragia era prevedibile o meno. I tre bambini (Emanuele, Davide ed Eleonora) stanno bene. Ora si trovano nelle culle del reparto di patologia neonatale del Buzzi e il loro peso (tra i 2,3 e i 2,8 chili) sembra essere ben al di sopra del peso che di solito si ha nei parti trigemellari, che varia dagli 800 grammi agli 1,8 chilogrammi.
Dal canto loro, i medici del Buzzi stenderanno un rapporto, come di prassi avviene per gli «eventi sentinella», da consegnare alla Regione Lombardia e al Ministero della Salute.

Ma la famiglia di Mariangela intende andare fino in fondo: «Voglio anche capire - annuncia Andrea - che responsabilità può avere il ginecologo che ci ha assistito durante la gravidanza. Devo capire perché mia moglie non ha nemmeno potuto vedere i suoi figli, che desiderava tanto, e perché loro dovranno crescere senza la mamma».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica