Pasqua, colomba batte uovo In calo cioccolata e sorprese

I commercianti: «C’è la ripresa dei consumi» In città si spendono 10 milioni di euro per i dolci

Serena Coppetti

Colomba batte uovo di cioccolato (sette a tre milioni di euro). Questa è infatti la cifra che i milanesi dedicheranno alle delizie pasquali. Tra le quali quest’anno spiccano in volo più colombe, anche se in media costeranno circa 4 euro in più rispetto all’ultima Pasqua. All’uovo è relegato un posto un po’ più marginale. L’analisi è della Camera di commercio e dell’unione del commercio che azzarda anche un dato: il consumo delle uova registrerà - dicono - un calo del sei per cento. Secondo l’Epam, l’associazione dei pubblici esercizi dipende dal fatto che le famiglie hanno meno figli. Sarà. O forse più semplicemente mentre la colomba resta il dolce quasi necessario per concludere degnamente il pranzo pasquale, l’«uovo» resta quel «più» del quale in molti quest’anno hanno preferito fare a meno.
E se l’analisi degli esperti rileva anche la crisi delle sorprese che non tirano più, pare che le dichiarazioni d’amore si fanno ancora col diamante chiuso in uno scrigno fondente. C’è chi aprirà l’uovo e ci troverà dal lingottino d’oro ai biglietti per una vacanza esotica. La “sorpresa” ad hoc non è solo prerogativa per gli ultimi (ricchi) romantici, ma anche per i nonni più sentimentali che usano l’uovo artigianale per chiuderci dentro il giocattolo preferito dal nipotino. Poi ci sono i casi. Qualcuno ha ordinato alla pasticceria Cova per un noto signore della musica un uovo che riproduce la Scala: 30 chili di peso con violini, foyer stucchi e palcoscenico. Il prezzo è indefinito. Pochi, perché la maggioranza sceglie il classico (90 per cento, secondo l’Epam). Ribaltone sulla scelta: fino all’anno scorso i più guardavano al prezzo (68,7 per cento) mentre quest’anno il 50 per cento guarda più alla marca che al portafogli.
Tra colombe, uova, capretti e agnelli immolati sulle tavole pasquali un dato in comune: a Milano i consumi per questa Pasqua sono in ripresa. Lenta, ma con un più davanti. Il cinque per cento dei commercianti azzarda una previsione di incassi superiore al cinque per cento. Lo conferma anche Lino Stoppani da un pulpito d’eccellenza: quello del rinomato «Peck». «C’è un dato sul fronte dei prezzi - fa notare Stoppani - che evidenzia la ripresa. Ed è quello del capretto e dell’agnello che quest’anno a noi sono costati rispettivamente il 16,67 e 14,94 per cento in più. I prezzi nella scorsa Pasqua non si erano mossi. Questo significa i fornitori sanno che ora si può chiedere di più». Da Peck la colomba piace classica, la più semplice che c’è. Mentre quest’anno si sono inventati le uova artistiche, ossia ispirate alle opere di Pomodoro, Cascella, ma c’è pure l’uomo di Leonardo. Si tratta di una ventina di chili di cioccolato a circa 2.500 euro. Se volete concedervi un breve assaggio, passate da qui.

Sono in vetrina, per essere gustati anche se solo con gli occhi.

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