Enrico Lagattolla
Sindrome londinese, psicosi da attacco terroristico, incubi di kamikaze. «Al lupo! Al lupo!», alla faccia degli inviti alla normalità. Caos, quotidiano sotto assedio.
Succede ieri in via Suzzani, tutta la paura che si consuma in pochi minuti. Irrazionali. Ore 14.30, autobus 51, vettura 4357. Forte e inaspettato, un odore acre che prende agli occhi e alla gola, un improvviso senso di soffocamento che colpisce tutti, passeggeri e conducente, lallarme che viene lanciato, il pensiero che va Oltremanica.
Scatta la procedura demergenza, dalla vettura parte la segnalazione verso la centrale dellAtm, di qui viene smistata alle forze dellordine che si mobilitano, e sono tanti che sembrano quasi un esercito.
Sul posto arrivano tre ambulanze, unauto medica, due volanti della polizia, le pattuglie dei «ghisa», tre mezzi dei vigili del fuoco. E di questi, uno è il carro «Nbc», angosciante acronimo di «Nucleare, batteriologico e chimico». Reazione da arma non convenzionale, da «bomba sporca», come si sente dire in questi giorni. Insomma, da attentato.
E invece no. Immediati i rilievi dei pompieri sulla «51» che viene passata al setaccio ma non cè nessun gas, nessuna polvere mortifera, nessuna chimica del terrore. Candeggina. Solo un flacone di candeggina rovesciato e niente di più.
Ma non basta. Le sette persone che erano a bordo dellautobus vengono subito visitate sul posto dai medici del 118, che rassicurano che «non cè niente di grave», ma lo spavento è una cifra che non sente ragioni, e gli «intossicati» chiedono di essere portati al pronto soccorso, e più che chiedere insistono e così sia. In tre finiscono al Niguarda, due al Bassini, due al Multimedica.
Quindi, le visite al centro antiveleni, i controlli dagli internisti, una diagnosi tanto scontata quanto rassicurante che parla di «irritazione delle vie respiratorie», le cure dovute, due ore sotto osservazione, e alla fine tutti a casa.
Da via Suzzani, intanto, rientrano i mezzi delle forze dellordine, rientra al deposito la 51 «contaminata», rientra pure lallarme. A restare in circolazione, invece, è la sproporzione tra eventi e reazioni: da un lato le cose come sono, dallaltro le cose come sembrano. Perché il «lupo» non cera, ma qualcono ha gridato. E anche questo è Terrore.