Passeggiata archeologica nelle vie «romane»

Un «polo archeologico statale», costituito dal Parco dell’Anfiteatro Romano, l’area compresa tra le vie Arena, De Amicis, Conca del Naviglio e il vicino Antiquarium «Alda Levi» e presto da due edifici, appena acquisiti dal Ministero dei Beni Culturali, che affacciano su Conca del Naviglio e che dovrebbero divenire dei veri e propri «depositi da studio», oltreché laboratori didattici: questo è il progetto annunciato ieri al Touring Club di Milano, in occasione di un convegno sul futuro dell’Anfiteatro Romano.
Per dare nuovo impulso a questa area archeologica della Milano romana è stata appena assegnata la prima parte del finanziamento statale, pari a 370mila euro, alla sovrintendenza per i Beni archeologici della Lombardia. «Serviranno a puntellare i due edifici appena acquisiti e a progettarne gli interni» ci spiega Carla Di Francesco, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia. «Gli edifici ospiteranno i reperti che di continuo vengono ritrovati in città durante gli scavi. Gli archeologi avranno un luogo dove lavarli, classificarli e immagazzinarli. E consultarli in seguito».
L’area dell’anfiteatro fa parte di un percorso romano che da anni viene proposto dal Museo Archeologico di Corso Magenta a visitatori e scuole e che dovrebbe avere da questi lavori nuovo impulso: il complesso palatino tardo-imperiale di via Brisa, il Circo tra via Luini e via Cappuccio, corso di Porta Ticinese, sant'Eustorgio, il Teatro di Piazza Affari, nei sotterranei della Camera di commercio (ristrutturato di recente), il complesso episcopale di Piazza del Duomo, il magazzino dei cereali di Via dei Bossi 4 sono solo alcuni dei luoghi della Milano antica di cui il Museo «ha le chiavi».
Alcuni sono coperti da un servizio di guardiania, che garantisce ingresso e visita, ma altri sono accessibili solo su prenotazione, sempre che se ne conosca l’esistenza, o attendono la «messa in sicurezza». Il conservatore responsabile del Museo, Donatella Caporusso, ce ne ha elencati alcuni: «Il matroneo della basilica di San Lorenzo, che mostra splendidi mosaici. L’interno di un cortile del Museo della Scienza, che contiene un recinto fortificato del IV secolo. La cripta dell’XI secolo di San Giovanni in Conca, sotto quel “dente cariato”, i resti di una porta, che si può vedere in piazza Missori. Gli splendidi mosaici policromi di via Amedei 4-6, di proprietà privata e senza vincoli. Il Foro in marmo rosa sotto l’Ambrosiana». Per alcuni di questi luoghi, il convegno è stato di aiuto ad un incontro tra le parti: pare che presto arriveranno da Roma finanziamenti destinati quantomeno alla messa in sicurezza.

Il resto lo faranno, si spera, guide e volontari, per un percorso «romano» tutto da progettare che, secondo il presidente del Touring Roberto Ruozi, potrebbe durare circa un’ora e mezzo, tutta a piedi per antiche strade cittadine.

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