La passione delle idee: «Stufi di partecipare, è ora di vincere»

La passione delle idee: «Stufi di partecipare, è ora di vincere»

(...) sentono un po’ casa. Si sono auto radunati spinti da un appello lanciato da Marco Marchionni e hanno deciso di guardarsi negli occhi lasciando stare lettere ed email. Il bello è che l’imbarazzo di chi si vede per la prima volta senza conoscersi prima non si è fatto sentire nemmeno per un secondo: tutti a darsi del tu e chiamarsi per nome. A discutere, a tratti anche animatamente, su Genova e il suo futuro. Sul momento politico di chi si ritiene alternativo alla sinistra e su come ci si deve proporre per riuscire a scardinare quel sistema che sta come la muffa nel gorgonzola pronto a soffocare ogni possibile rilancio della città.
Marco Marchionni ha lo sprint e prende subito in mano la situazione: «Vi ho chiamato io qui, e vi propongo un giochino», esordisce l’ideatore del pensatoio sfoderando dal taschino della camicia pacchetti di post-it che distribuisce ai presenti. «Scrivete tre cose che non vanno di Genova e poi altre tre che vanno», ed eccolo il brainstorming utile per avviare una discussione ordinata. Tutti aderiscono con convinzione e curiosità, da Giacomo Pronzalino ad Andrea Cevasco passando per Alberto Clavarino, Francesca Gnocchi, Roberta Bartolini. Si compone un quadro e tra le cose che non vanno le più votate sono turismo, sicurezza, classe politica ed immigrazione.
Più difficile individuare le cose che vanno, qualcuno scrive «Genoa», altri più seriamente indicano Fiera del Mare e Palazzo Ducale: poi esce la scritta «voglia di reagire», interpretazione che sembra anche servire da slogan all’incontro in redazione. «È quella che non ci manca, è quella che permette a questa città di essere ancora in piedi - esclama Marchionni -. Se siamo qui è perché c’è ancora chi ha voglia di lottare». E chi non avrebbe più voglia di lottare per una Genova diversa? La risposta è corale e individua l’attuale classe politica del centrodestra come la più arrendevole. Per Mario Lauro «la delusione per chi sta guidando i partiti in questo momento è alta. Basti pensare a Bogliasco dove Pdl e Lega si sono presentati con due liste separate facendo arrabbiare 700 elettori che non sono andati alle urne. A Genova si può vincere solo se si crea l’unione tra tutte le forze dei moderati».
All’unione di tutte le liste di centrodestra crede anche l’ex presidente del Municipio Centro Est Enrico Cimaschi che, probabilmente ancora scottato dalla sua esperienza, centra un altro dei problemi che emergono: «Diciamoci la verità, che i genovesi abbiano bisogno e voglia di cambiare è palese. Purtroppo il centrodestra non è credibile, non ha personaggi all’altezza che ispirino fiducia e competenza. Un limite difficile da superare». Gli fa eco il regista Maurizio Gregorini che negli ultimi mesi si è impegnato con il movimento «Gente Comune»: «Diciamo che qualcuno da salvare c’è, ma bisogna azzerare tutto e creare le condizioni per una maggiore partecipazione da parte di simpatizzanti ed attivisti». Il dibattito è stimolante e l’analisi di Gian Luca Fois, responsabile economia del Pdl di Genova, si spinge alla prossima campagna elettorale: «Oggi la città non partecipa perché nessuno sa coinvolgere. Né le liste civiche, né il Pdl: nel 2007 con Enrico Musso abbiamo giocato una partita da coppa Uefa, adesso dobbiamo giocare da Champions». Ma come se nel centrodestra tutti sembrano poco stimolati e preferirebbero giocare una amichevole di precampionato alla coppa dei Campioni? «Proviamoci noi - è la risposta quasi unanime del pensatoio -. Forniamo idee e progetti e svegliamo la classe dirigente».
C’è chi pensa di raccogliere tutte le piccole liste e associazioni politiche in un unico contenitore del centrodestra civico, mentre altri preferiscono fornire il loro contributo a Pdl e Oltremare. Così sono anche bordate tra Fois e Luciano Ardoino quando si discute sul futuro turistico di Genova e sui programmi della Fondazione di Musso piuttosto che su quello che il Popolo della Libertà sarà in grado di presentare.

Ma la voglia di fare nascere qualcosa da un confronto durato un paio d’ore è più forte delle sfumature che possono dividere: nasce anche l’idea di proporre un documento, alla fine sarà una sintesi scritta con una proposta chiara ai partiti di area centrodestra (comprese Udc, Fli e Destra) «e ai movimenti civici che ad essa fanno riferimento per riunire sotto un unico simbolo tutte le energie politiche in vista delle prossime elezioni amministrative e di individuare un unico candidato sindaco, un unico candidato alla presidenza della Provincia e liste comuni ai Municipi». Parte la sfida del pensatoio perché «Siamo stanchi di partecipare, vogliamo vincere e cambiare questa città con o senza i partiti».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica