da Bari
Lautunno caldo dei prezzi finisce sotto la lente dingrandimento dellAntitrust, che ha deciso di avviare un accertamento sullaumento della pasta. Listruttoria, nei confronti di Unione industriale pastai italiani e UnionAlimentare, riguarda - si legge in un comunicato - «possibili intese restrittive della concorrenza». Le associazioni potrebbero - è sempre lipotesi dellAutorità - «aver dato indicazioni per aumenti dei prezzi omogenei sul territorio nazionale». Inoltre, sempre secondo lAntitrust, «i dati sugli incrementi di prezzo da attuare potrebbero aver costituito un punto di riferimento per laumento del prodotto finito, inducendo i singoli produttori ad adottare una strategia uniforme anziché concorrere sul prezzo a fronte dellaumento del grano e quindi della farina». Listruttoria dovrà concludersi entro il 30 novembre del 2008: poco più di un anno per fare luce sulla denuncia presentata da Federconsumatori Puglia, che ha citato un incontro avvenuto a Roma tra circa 50 imprese sulle 160 aderenti a Unipi, vale a dire i rappresentanti dell85% della produzione complessiva del settore. Da questa riunione - è la tesi di Federconsumatori - sarebbe emersa la decisione di aumentare il costo della pasta. Nel corso della preistruttoria gli uffici dellAutorità hanno inoltre individuato indicazioni analoghe da parte di UnionAlimentare sulla base di dichiarazioni rilasciate dal presidente. I provvedimenti, precisa inoltre lAntitrust, sono stati notificati alle due associazioni nel corso di alcune ispezioni effettuate da funzionari dellAutorità con il supporto del nucleo speciale tutela mercati della guardia di finanza. La notizia dellapertura del procedimento è stata accolta con grande entusiasmo dai consumatori mentre il presidente dellUnipi, Mario Rummo, assicura «massima collaborazione con lAntitrust» e spiega che le riunioni fra le imprese associate «sono state provocate dallimpennata dei prezzi del grano». A questo proposito, Vincenzo Divella, terzo produttore italiano e tra laltro presidente della Provincia di Bari - spiega che il costo del grano è arrivato «a 48-50 euro a quintale». E lancia lallarme: «Avevamo segnalato questa situazione al governo: cè una bolla speculativa sul grano, se nessuno interviene rapidamente i prezzi saliranno ancora. Io stesso - rivela limprenditore - ho acquistato un carico, che poi, a causa degli aumenti, non mi è stato consegnato; purtroppo cè anche da tenere presente il fattore clima: in Australia - spiega - la produzione è calata del 60% perché non piove». In Italia invece piovono aumenti. E lemergenza non riguarda esclusivamente spaghetti e dintorni. «Non è un problema solo della pasta, ci sono anche frutta, verdura, pane e latte», spiega la Confederazione italiana agricoltori (Cia). In effetti, appena una decina di giorni fa sempre lAntitrust aveva aperto un procedimento sullaumento del pane a Roma. Intanto, mentre i prezzi schizzano alle stelle, resistono come mosche bianche i commercianti che hanno deciso di lasciare i cartellini invariati.
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