Patto europeo sull’emergenza immigrazione

Via libera dei 27 Paesi dell’Ue al «Patto europeo per l’immigrazione e l’asilo», lanciato nel giugno scorso da Nicolas Sarkozy come una delle priorità del semestre francese di presidenza. L’intesa è stata raggiunta all’unanimità dai ministri degli affari interni e prevede un inasprimento della lotta all’immigrazione clandestina e un giro di vite sulle richieste abusive di diritto d’asilo. La firma è attesa per il 15 ottobre, quando a Bruxelles si svolgerà il vertice dei capi di Stato e di governo.
Cinque i principali impegni presi: innanzitutto organizzare l’immigrazione legale tenendo conto del fabbisogno e della capacità di accoglienza di ogni Stato membro. Rafforzare la lotta contro l’immigrazione clandestina assicurando il ritorno ai loro paesi d’origine o verso paesi di transito degli stranieri irregolari. La regolarizzazione di immigrati dovrà essere presa in considerazione solo per motivi umanitari, con una valutazione caso per caso. Terzo, migliorare l’efficacia dei controlli alle frontiere e del pattugliamento delle acque. Quindi elaborare una procedura d’asilo comune, garantendo protezione ai rifugiati politici rafforzando i controlli sulle richieste abusive. Infine, creare un sistema di partenariato tra i Paesi dell’Ue e quelli di origine degli immigrati.

«Il fatto che l’accordo sia stato unanime e che sia stato approvato oggi da un ministro come Maroni, dopo che dello stesso parere si era espresso il suo predecessore Amato dimostra che su un tema come l’immigrazione né le differenze tra gli Stati né quelle di campanile possono impedire un consenso generalizzato», ha commentato il presidente di turno del consiglio Ue deiministri degli interni, Brice Hortefeux. «Finalmente - ha detto il sottosegretario agli Interni, Fracesco Nitto Palma - nell’Ue ci si fa carico dei problemi di quei Paesi di frontiera, come l’Italia, sovraesposti al fenomeno dell’immigrazione clandestina».

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