Paura dei controlli: gli italiani versano il 25% in più al fisco

RomaLa lotta all’evasione va bene, risultati oltre le aspettative anche rispetto alle più rosee previsioni. Ieri si è riunita per la terza volta la task force sul fisco con il premier Mario Monti, il viceministro all’Economia Vittorio Grilli e i vertici dell’amministrazione fiscale. In tutto, hanno riferito i vertici dell’Agenzia delle entrate, nel primo quadrimestre dell’anno sono stati recuperati 2,7 miliardi, l’8% in più rispetto allo stesso periodo del 2011. Per la gran parte, circa due miliardi, sono versamenti volontari dei contibuenti, convinti dalla «moral suasion» dello stato. Questi sono aumentati del 25%.
Se il recupero del sommerso dovesse continuare con questo ritmo alla fine dell’anno si arriverebbe a una cifra superiore rispetto ai 15 miliardi che il governo prevede di recuperare. Notizia destinata a ridare forza a chi chiede di destinare risorse per la crescita. Ieri ci è tornato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, chiedendo di destinare i 4 miliardi della spending review alla riduzione delle tasse.
Il governo, per contro, non è in vena di allargare i cordoni. La conferma è arrivata dalla resistenza del ministro del Welfare Elsa Fornero a ogni intervento per gli esodati. Per il momento solo 65mila saranno messi in salvo. I lavoratori che hanno firmato accordi per uscire dalle aziende ma che, a causa della riforma previdenziale, si ritrovano senza stipendio e senza pensione per il ministro del Lavoro sono «un costo della riforma», con il quale fare i conti. Ma «non posiamo riaprire i giochi». Avvertimento pronunciato alla presentazione del rapporto annuale dell’Inps. Poco prima il presidente dell’istituto di previdenza Antonio Mastrapasqua, pur definendo la riforma delle pensioni del governo «dura, severa, equa e coraggiosa», aveva fatto capire che la questione dei lavoratori senza stipendio e senza pensione è tutt’altro che chiusa. Serve, ha spiegato parlando alla Camera, «una soluzione che valga per tutti, non solo per un contingente di coloro che hanno questo diritto soggettivo. Lo dico con forza. Con la stessa forza ripeto che le singole criticità che si possono produrre, non devono oscurare il valore» della riforma.
Un contingente, quelli che sono già fuori dalle aziende, è salvo. Per gli altri il governo pensa di trovare una soluzione successivamente, utilizzando i nuovi ammortizzatori sociali. Ma i sindacati resistono. Durissima la Cgil. Per Susanna Camusso «è il simbolo del disprezzo delle persone». Contrario anche Luigi Angeletti segretario della Uil, mentre per il leader della Cisl Raffaele Bonanni la soluzione dei due tempi «è realistica», ma serve un accordo per gli altri.
Altro messaggio lanciato ieri da Fornero riguarda le casse previdenziali private: «È intenzione del governo fare in modo che passino al contributivo».
Il rapporto annuale 2011 è la prima occasione per valutare la super-Inps, cioè l’istituto dopo l’accorpamento dell’Inpdap (previdenza dei pubblici) ed Enpals (spettacolo). La fusione non sarà indolore. Nel 2011 l’istituto ha registrato un avanzo di 831 milioni di euro. «Nei quattro anni della mia presidenza, pur in costanza della più grave e complessa crisi» dal dopoguerra, «sono stati contabilizzati oltre 20 miliardi di avanzo finanziario», ha detto Mastrapasqua.
Nel 2012 l’Inps presenterà invece un rosso di oltre 5,97 miliardi con un peggioramento di oltre 5,2 miliardi rispetto al preventivo per l’anno in corso. Il peggioramento, è «interamente ascrivibile al disavanzo finanziario ex Inpdap pari a 6,22 miliardi».
Ci sono poi gli effetti della crisi.

E quelli si sono fatti sentire già quest’anno. I contributi si sono ridotti di oltre un miliardo di euro a causa della contrazione dell’occupazione. A controbilanciare il buco ci hanno pensato gli incrementi delle aliquote contributive.

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