Pazienza e cinismo: così le telecamere hanno spiato i suicidi dal Golden Gate

Circa duemila persone si sono suicidate nel corso del tempo gettandosi dal Golden Gate, il ponte che caratterizza San Francisco. E così il regista Eric Steel ha pensato bene di piazzare alcune cineprese munite di potenti teleobbiettivi in postazioni strategiche e ha filmato per quasi un anno il ponte durante le ore diurne. Il film procede su questa via con lugubre pervicacia, interrogando gli amici e i parenti di quei disgraziati, persino un sopravvissuto dal volo di sessanta metri, che racconta la sua esperienza. Non c’è nulla da imparare, nulla se non constatare come la pornografia della morte sia un elemento cinematografico poco allettante e quel manto nero che avvolge gli spettatori non invita ad alcuna riflessione, perché l’orrore della morte è solo un aspetto dello show business.

L’esperienza più orribile di un essere umano è la consapevolezza della sua follia, che resta un fatto privato e il film viola quella tragica privacy.

THE BRIDGE - IL PONTE DEI SUICIDI (Usa, 2005) di Eric Steel. 90 minuti

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