PadovaSgomberiamo il campo nomadi di via Bassetti. I tanti padovani che laltro giorno affollavano il mercato rionale di Mortise quasi non credevano ai loro occhi. Per carità, raccolte firme contro i rom in Veneto non sono certo una novità, e ne sa qualcosa lattuale sindaco di Verona, Flavio Tosi, che dieci anni fa si beccò pure una condanna per istigazione allodio razziale per uniniziativa del genere. Perché, allora, i padovani non credevano ai loro occhi? Perché il tavolino su cui giacevano i moduli-appelli da firmare era coperto da una tovaglia-bandiera del partito democratico. E a invocare le adesioni del popolo padovano contro i nomadi sistemati lungo la tangenziale cera niente meno che lonorevole Giorgio Naccarato, che prima di diventare deputato è stato pure segretario regionale del Pd. Padova è sempre stato un laboratorio avanzato del Pd, grazie soprattutto al sindaco Flavio Zanonato, confermatissimo alle ultime elezioni amministrative anche per le sue posizioni «leghiste» contro la criminalità di via Anelli, con tanto di costruzione di un muro simile a quello abbattuto a Berlino ventanni fa, e contro la prostituzione. Ci sta, dunque, che la stella dello sceriffo Zanonato torni a splendere stavolta per accecare i clandestini.
Già, ci starebbe se Zanonato fosse daccordo. E invece si scopre che, con questa uscita al mercato di Mortise, Naccarato lha superato a destra. «Non mi pare opportuno - ha reagito Zanonato alliniziativa, evidentemente non concordata, con l«amico» Naccarato - che il partito democratico raccolga firme contro un campo rom, anche se questo crea problemi ai cittadini ed è abusivo».
Non la pensano così, evidentemente, il consigliere comunale Paolo Cesaro, quello provinciale Luca Micalizzi e diversi consiglieri di circoscrizione, che hanno condiviso e supportato liniziativa legal-leghista di Naccarato. Questo campo nomadi, peraltro, è vicinissimo allIkea e forse disturba i fan dei mobili low cost. Di sicuro disturba i residenti dei quartieri di Mortise e Torre, che hanno riscontrato unimpennata della micro criminalità. In più i commercianti vengono infastiditi quotidianamente, le piste ciclabili bloccate. «È per questo - ha spiegato Naccarato - che abbiamo presentato la richiesta al prefetto di sgomberare larea. Di questi problemi non può farsi carico solo il Comune».
A chi gli fa notare che queste sono battaglie prettamente leghiste, il parlamentare del Pd replica secco: «Noi non siamo contro i rom, noi siamo contro i campi nomadi abusivi. Vogliamo semplicemente che la legge venga rispettata. I nomadi devono avere i nostri stessi diritti, ma anche i nostri stessi doveri».
«Il partito democratico - lo rimbecca Zanonato - soprattutto a Padova dove governa, ha il compito di risolvere i problemi e non di denunciarli». Altra traduzione: Naccarato, la smetti di fare come Tafazzi?
«Ma i nostri cittadini ci chiedono dei nomadi, non del lodo Alfano», argomenta ancora Naccarato, in un crescendo di prese di posizioni che fa capire come il Pd navighi a vista in questa fase precongressuale che, se va avanti ancora un po, rischia di affondare il vascello piddino veneto prima ancora di mettere in mare la squadra che dovrà affrontare le proibitive elezioni regionali. Lonorevole Massimo Calearo Ciman, per esempio, che molti vedono in uscita dal partito allindomani dellelezione di Bersani a segretario, confida il proprio disorientamento. «Non conosco a fondo il problema sollevato da Naccarato, ma sui temi cittadini io di norma sto col sindaco, che li conosce meglio di tutti. Peraltro, sono il primo a dire che i campi nomadi abusivi devono essere sgomberati. Poi, pensavo che Naccarato e Zanonato fossero molto vicini, sulla stessa lunghezza donda».
Gli unici a essere tutti daccordo sono i leghisti veneti.
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