Pd allo sbando: firma gli accordi e poi manifesta

Il raduno della sinistra per dire "no alla cementificazione" è un flop: non ci sono neanche i Verdi e Legambiente. Majorino si allinea e scende in piazza con gli intellettuali da salotto. Un mese fa aveva siglato l’intesa sul piano

Pd allo sbando: 
firma gli accordi 
e poi manifesta

Cinquanta o cento persone al massimo, a esser generosi. È il popolo anti-Pgt radunato in piazza da Milly Moratti e dalla sinistra da salotto per dire "no alla cementificazione" ieri pomeriggio davanti a Palazzo Marino. Persino le bandiere degli ambientalisti sono rimaste a casa: Wwf, Terra Nostra, Verdi e Legambiente hanno disertato il presidio del comitato "Vivi e progetta un’altra Milano" e sinistra, pochi i volti noti - dal sociologo Guido Martinotti all’editorialista di Repubblica Luca Beltrami Gadola - mentre in consiglio andava in onda la maratona di 25 ore partita alle 14.30 sui circa trecento emendamenti rimasti sul tavolo. "Meglio questo Piano che niente - incita il capogruppo dei Verdi Enrico Fedreghini -, grazie anche al contributo dell’opposizione è già migliorato molto ora sarebbe peggio restare senza il nuovo piano regolatore". Ma a carburare (o a mettere in crisi?) l’opposizione ieri ci si è messo l’ex presidente della Provincia e oggi consigliere regionale del Pd Filippo Penati: "Con le destre di Moratti e Podestà non è possibile nessun accordo in materia urbanistica". È "allibito" il capogruppo del Pdl Giulio Gallera: "In Provincia vestiva il ruolo del presidente riformista, ora torna a assumere il ruolo del signor no". Ma il Pd si applica immediatamente nell’arte di giocare su più tavoli. Il capogruppo comunale Pierfrancesco Majorino si allinea ed esce in piazza a fianco degli intellettuali da salotto e al coordinatore milanese di Rifondazione Luciano Muhlbauer. I cartelli dicono "fermiamo il cemento". Ma Majorino non aveva già chiuso un accordo sul piano già un mese fa? Festeggiando proprio gli importanti risultati ottenuti al tavolo di mediazione con l’assessore all’Urbanistica Carlo Masseroli e la maggioranza sui parchi. "Si è passati da 1 milione e mezzo a oltre tre milioni di metri quadri di aree verdi" sottolineava. Un altro record: più di 30mila nuovi alloggi in housing sociale da realizzare non appena il Pgt diventerà operativo. Ma ora fermi tutti, di nuovo. O magari solo ieri, per non isolare Milly Moratti e non scontentare intellettuali e rifondaroli che dopo la piazza hanno occupato i banchi del pubblico in aula per seguire il dibattito sul nulla (i temi forti ormai sono già stati affrontati, anche sul parco sud l’accordo bipartisan è stato siglato venerdì scorso). Per allungare il dibattito Majorino in aula lancia "un confronto pubblico fra Comune e Provincia sul Parco Sud, per togliere ogni ambiguità", poi propone "il ritiro di tutti gli emendamenti se verrà abolita la perequazione".

Fabrizio De Pasquale (Pdl) bolla come "un flop la manifestazione anti-Pgt, forse la sinistra da salotto quando fa caldo resta a Portofino". La maratona in aula è proseguita nella notte, con il foglio dei turni per il Pdl e tutti senza caffè dopo l’una. Chiuso il bar della buvette.

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