Roma - Fino a qualche anno fa non era roba da moderati. La Democrazia cristiana per fare un corteo degno di questo nome faticava moltissimo; al massimo ci riusciva con i funerali. Poi sono arrivati Silvio Berlusconi, Forza italia, Alleanza nazionale, la Lega Nord e il Popolo delle libertà. È caduto il rischio di confondere la piazza del centrodestra con le adunate, tristemente affollate, delle dittature. Il risultato è stato che elettori, simpatizzanti e militanti del centrodestra si sono ritrovati a fare concorrenza alle mobilitazioni della sinistra. Piazza vera e di opinione. Al di fuori del perimetro dell’ex Pci non ci sono sindacati in grado di organizzare pullman di pensionati. Un moderato che va in piazza con bandiera e striscione lo fa perché è convinto. E la trasferta, sempre in giorni festivi o prefestivi, se la paga di tasca propria. Per questo la decisione è ponderata e - giustamente - non scontata. Abbiamo provato a individuare quindici buoni motivi per andare a Roma sabato (l’elenco di quelli per non andare lo lasciamo, se vogliono, ai giornali di sinistra).
1 Per tutelare la democrazia da aggressioni extrapolitiche. Lo dicono molti commentatori, compresi alcuni non di centrodestra. Inchieste, intercettazioni e boatos giudiziari in tempi di elezioni non piacciono alla maggioranza degli italiani.
2 Perché dietro Berlusconi non c’è un regime, ma una maggioranza. In democrazia si pesano i voti. Il centrodestra li ha guadagnati sul campo e la piazza può essere un promemoria ad uso di chi lo ha dimenticato.
3 Per dare un volto a questa maggioranza. E magari dimostrare che l’immagine che ne danno alcuni non è realistica.
4 Per fare capire alla sinistra che la piazza non è un suo monopolio. Un tempo forse era così. Ma sono un po’ di anni che anche i moderati ci hanno preso gusto.
5 Per rispondere a chi delegittima in televisione il proprio avversario politico. Con l’audience si può barare e dire che tutti la pensano in un modo. In piazza è più difficile.
6 Per smascherare i finti martiri del fascismo che confondono le lettere dal carcere con le prediche da Annozero. Le dittature sono una cosa, le democrazie un’altra. L’Italia è una democrazia e in piazza ci vanno tutte le parti politiche.
7 Perché non si vive di solo antiberlusconismo. E la manifestazione del Pdl forse aiuta chi, nel centrosinistra, ne è cosciente.
8 Perché il popolo non ha colore. Secondo la vulgata gli elettori di centrodestra sono solo telespettatori.
9 Perché non si vince permettendo agli altri di non votare. Anche perché molti potrebbero cedere alla tentazione di cercare vittorie a tavolino, ogni volta che si vota.
10 Perché gli elettori del Pdl sono stufi di tribunali in piazza. E possono dimostrare che nelle piazze, al massimo, si può fare politica.
11 Perché almeno così potete intercettarci tutti. Qualcuno che poi pubblica i colloqui telefonici si trova.
12 Per cominciare a raccogliere firme per le prossime elezioni. Una provocazione. Le regole non lo permettono. Sarebbe una vera violazione delle norme. Decisamente peggio rispetto all’essersi trovati, per un centrimetro, fuori dall’ufficio elettorale, una manciata di minuti oltre il limite.
13 Per contarsi. Il Pdl potrà misurare il suo stato di salute.
14 Per difendere Napolitano. Alla manifestazione del Pd e di Idv il presidente della repubblica è stato insultato. Toccherà agli elettori di centrodestra ricordare che è il rappresentante dell’unità della nazione.
15 Per vedere l’effetto che fa.
Siccome i moderati non sono fanatici e hanno un sano distacco borghese di fronte alle cose del mondo (figuriamoci quando si occupano di politica), potrebbero fare proprio il famoso passaggio della canzone di Enzo Jannacci.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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