Pdl, 400 mega-manifesti in città e via al tesseramento on line

VERSO I CONGRESSI La riorganizzazione. Palmieri, responsabile internet: «Puntiamo agli elettori d’opinione, che vogliono sostenerci senza essere militanti»

Pdl, 400 mega-manifesti in città e via al tesseramento on line

«Sai distinguere il vero dal falso?». La domanda da un milione di dollari giganteggia da qualche giorno su qualche manifesto in giro per la città, seguita dall’invito a iscriversi al Pdl e dall’indicazione del sito internet per passare all’azione: www.pdl.it.
Ma è da oggi che la campagna di tesseramenti on line e via internet del Popolo della libertà entra nel vivo. In tutta Italia duemiladuecento manifesti di sei metri per tre, dei quali tre o forse quattrocento saranno affissi a Milano.
Gli slogan sono sostituiti da domande. La prima è: sai distinguere il vero dal falso? Ed ecco le altre: vuoi difendere la tua libertà? Non vuoi arrenderti alle difficoltà? Vuoi dare più forza all’Italia? Ami davvero il tuo Paese?
A metà ottobre, quando la campagna di affissioni avrà raggiunto gli elettori del Pdl, le iscrizioni saranno raccolte nei classici banchetti e gazebo che saranno allestiti nelle vie e nelle piazze di tutta Italia.
Parte così la marcia di avvicinamento ai congressi provinciali del Popolo della libertà, per i quali il segretario nazionale, Angelino Alfano, ha annunciato la data: si svolgeranno entro l’8 dicembre.
Nel corso della kermesse del Pdl a Pero, però, sono stati sollevati dubbi sul tesseramento via internet. Viviana Beccalossi, vice coordinatrice regionale del Pdl, ha spiegato: «Noi vogliamo vedere in faccia coloro che chiedono di iscriversi al partito».
A illustrare le ragioni del tesseramento internet è Antonio Palmieri, responsabile nazionale internet e nuove tecnologie del Pdl. «Sono previsti meccanismi di controllo da parte del partito. E la campagna on line, oltre che essere un segnale di modernità, esiste dal 2000». Palmieri ne illustra gli obiettivi: «L’on line serve per l’iscritto d’opinione, l’elettore che vuole sostenerci pur senza essere un militante. È un metodo particolarmente efficace nei piccoli centri, dove non esistono sedi di partito, ma anche nelle città come Milano, in cui i ritmi di vita non lasciano tempo per andare di persona al partito».
Il bacino elettorale del Pdl - ragiona Palmieri - è di 14 milioni di elettori e questa è la ragione per cui bisogna «usare metodi diversi per andare a incontrare gli elettori dove sono: l’iscrizione on line si affianca a quella nella sede di partito, certo non la sostituisce». L’attenzione è rivolta soprattutto al 40 per cento di incerti, coloro che sono delusi, nell’area del dubbio o del non voto: «Gran parte di queste persone appartengono al Pdl e c’è da capirle: da aprile 2009 è partito un incredibile attacco giudiziario, privato e mediatico contro il premier. Per questo vogliamo risvegliare l’orgoglio e la voglia di stare nel Pdl. E il rilancio del tesseramento segue questa strada».
Alfano, durante l’intervento conclusivo alla kermesse di Pero, ha assicurato che saranno proprio i partiti a vigilare che i candidati abbiano le carte in regole e siano onesti, ad esempio verificando che abbiano un reddito compatibile allo stile di vita e che non esibiscano auto di grossa cilindrata e dubbia provenienza. E ha confermato che non sarà possibile votare per delega: ogni iscritto dovrà votare personalmente. «Un partito contro i padrini e senza padroni delle tessere» lo ha definito Alfano. Una botta pesante ai vecchi riti delle segreterie, dove - come raccontano i bene informati - spesso le decisioni venivano prese con un conteggio delle tessere, o addirittura attraverso un calcolo presunto degli iscritti che facevano riferimento a una determinata corrente.
A giorni sarà ufficializzato il regolamento dei congressi: sono da mettere a punto gli ultimi dettagli, ma si ha già qualche certezza.

A partire dal prezzo popolare della tessera: dieci euro per l’elettore semplice, colui che vuole solo votare, e cinquanta euro per l’elettore per così dire «militante», che vuole godere dell’elettorato attivo e cioè della possibilità di candidarsi ai congressi.

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