(...) Lo sostengono - dopo aver letto larticolo-denuncia uscito due giorni fa su queste pagine - i consiglieri regionali Gianni Plinio, Matteo Marcenaro e Nicola Abbundo (Popolo della libertà), che chiamano il presidente della giunta Claudio Burlando a risponderne direttamente «di fronte ai cittadini, al presidente dellAutorità per le garanzie nelle comunicazioni e al Corerat Liguria», il comitato di vigilanza e controllo sulla comunicazione stampa e radiotelevisiva. «È scandaloso - tuonano in particolare Plinio e Marcenaro - che la giunta regionale possa violare impunemente la par condicio in epoca di elezioni. Quella cui stanno assistendo sconcertati i liguri non è una legittima campagna informativa, bensì una rozza e fraudolenta propaganda a favore del centrosinistra fatta a spese di tutti i cittadini. A parte i messaggi menzogneri in materia di riduzione fiscale - proseguono i due esponenti del Pdl in Regione - quello che non è assolutamente accettabile è che una pubblica amministrazione possa disattendere in questo modo le disposizioni in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione in occasione delle consultazioni. La legge devessere uguale per tutti, anche per la giunta regionale di centrosinistra che, come non era mai accaduto finora, entra a gamba tesa e a spese dei cittadini in campagna elettorale».
Sia Plinio, sia Marcenaro si dicono fiduciosi «in un celere e severo intervento dellAutorità di garanzia per porre fine a questa situazione di illegalità». Ma, così, tanto per incoraggiare e accelerare in qualche modo lintervento, gli stessi Plinio e Marcenaro hanno deciso di riassumere la faccenda in una lettera allAuthority e al Corerat, firmata anche da Abbundo, in cui sottolineano come «la campagna della Regione si limiti allenunciazione di provvedimenti che troveranno uneffettiva approvazione da parte dellassemblea legislativa regionale, organo competente per legge e sovrano, unicamente alla fine del mese di aprile». Come dire: la giunta Burlando «vende» ai liguri, con anticipo fin troppo sospetto, quello che non è ancora in vigore. Oltre tutto, con un esborso in denaro non indifferente, visto limpatto visivo della campagna.
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