Pdl e Lega alleati contro Area C «Raccoglieremo firme insieme»

Area «C» come «C»onfinati (come hanno protestato i residenti) ma anche «C» come «C»omun denominatore. La tassa di circolazione - o meglio, il fronte della sua protesta - riesce in un’impresa quasi impossibile: fa andare d’accordo destra con sinistra, ambientalisti e automobilisti, quelli che hanno votato il referendum contro l’inquinamento e quelli che hanno il Suv. Ora pare che farà andare a braccetto anche Lega e Pdl, che si troveranno con molta probabilità da gennaio fianco a fianco a raccogliere le firme per chiedere l’abrogazione del provvedimento.
E’ qualcosa più che un’ipotesi, è una possibilità in via di affinamento ma «è probabile che dopo le vacanze tutta l’opposizione del centro destra sarà unita su questo», commenta Riccardo De Corato. E con «questo» intende la raccolta di firme per promuovere il referendum abrogativo del provvedimento che dal prossimo 16 gennaio impone il pagamento di 5 euro a chi entra nella cerchia dei Bastioni. Rincara la dose Carlo Masseroli, capogruppo del Pdl in Comune: «Riteniamo che possano firmare tutti. Il centrodestra, certo, ma ci sono anche persone del centrosinistra che non sono d’accordo, pure tra coloro che hanno votato al referendum contro l’inquinamento perché riteniamo che questo esperimento vada in senso opposto».
Il via alla raccolta di firme venerdì scorso con un primo gazebo allestito in piazzetta San Carlo è stato un successo: in un’ora appena, 1300 persone hanno siglato la loro firma sotto il testo del quesito depositato: "Volete voi la revoca (...) della delibera di Giunta Comunale n. 2526/2011 del 4.11.2011 avente ad oggetto: "Misure di contenimento del traffico veicolare. Nuova disciplina, avente carattere sperimentale, di accesso alla Ztl Cerchia dei Bastioni. Immediatamente eseguibile." C’è da credere che non sarà necessario grande sforzo per raggiungere le 30mila firme entro il prossimo 20 maggio per chiedere che la Congestion charge venga abolita.
«E’ inefficace e discriminatoria» protestano gli oppositori all’Area C e per questo le iniziative “contro“ andranno a moltiplicarsi.
Il comitato per il “no“ a gennaio si potrà ritrovare anche su internet. Sono già stati attivati (anche se ancora non sono partiti) due siti pronti a raccogliere la protesta on line: www.non“C“tassate.it e Midapagare.it. Sarà solo l’inizio. Seguirà pagina Facebook mentre dal virtuale al reale, il 16 gennaio non mancheranno le proteste in strada.
Subito dopo l’Epifania saranno allestiti in città i vari gazebo dove i milanesi potranno firmare, ma con tutta probabilità anche le sedi istituzionali come i consigli di zona e l’anagrafe potrebbero diventare dei centri di raccolta, «così come è stata fatto l’altra volta per il referedum», spiega De Corato. Se da una parte vengono stampati i nuovi ticket per l’area C, dall’altra si stanno stampando manifesti da affiggere per tutta Milano per fare sapere alla città quello che si può fare contro l’Area C.


Insomma, l’avvio è sicuro ma l’«esperimento» - su sui incombe anche il ricorso presentato al Tar - sta scatenando una vera ondata di protesta contro quella che viene definita solo una manovra per fare cassa. «Con l’ecopass il Comune ha incassato 5,8 milioni di euro - fa due conti De Corato - con l’area C sarebbero 34 milioni».

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