(...) Gli amministratori locali, gli eletti arrivano alla spicciolata, ma le varie salette sono già pronte mentre la maggior parte degli iscritti è impegnato nei saluti di rito.
Sul piazzale d'ingresso dell'hotel c'è ancora il gran cerimoniere Angelo Vaccarezza, il regista tuttofare della duegiorni, alla prese con gli accrediti che già il Pdl è una realtà. Ti aspetti di vedere il crocchio dei biasottiani che tiene d'occhio quelli di An, mentre i quasi ex di Forza Italia formano il gruppone dell'azzurra, celeste nostalgia. Macché, tutti insieme, mischiati. Anche con Alternativa Sociale, i mussoliniani, perché quando arriva Mario Sossi viene subito accolto come fosse a casa.
C'è persino chi è già lì a parlare di interrogazioni da presentare insieme, di mozioni. La commissione cultura fa una sorta di pre meeting esterno. Mario Bozzi Sentieri, il prof di An, ha sotto braccio un pacco di volantini, Che fa? Propaganda clandestina? «Per carità, vorrei però richiamare l'attenzione sul caso Rosselli - e porge orgoglioso il foglio A4 ciclostilatoinproprio - E' assurdo che non se ne parli. Sarà la prima cosa che faremo in commissione. Distribuiremo questo volantino perché la nostra cultura deve partire dalla difesa di chi finora l'ha difesa, contro tutti e contro tutti». Il «chi» è Alberto Rosselli, il giornalista e scrittore genovese minacciato dopo la pubblicazione del libro «L'olocausto armeno».
La sua storia ha trovato eco solo su «Il Giornale» ma la situazione è se possibile ancor più grave di quanto si possa immaginare. Rosselli non ha ricevuto un semplice messaggio isolato. «A qualunque ora del giorno e della notte viene chiamato a casa, persino sul cellulare - racconta Bozzi Sentieri che non si ferma di distribiuire il volantino firmato dall'associazione culturale Merito - Estremisti turchi lo minacciano di morte, gli dicono che taglieranno la gola a lui e alla moglie. I carabinieri gli hanno persino consigliato di andare via, all'estero. Lui non vuol mollare, nonostante suo padre viva nell'angoscia. Mezzo mondo si interessa alla sua vicenda. La Federazione Europea degli Armeni ha presentato al Parlamento Europeo un rapporto sul caso. A Genova nessuno, Giornale a parte, ne parla. E oggi il Pdl non può iniziare a parlare di cultura senza riflettere sul caso Rosselli». Accanto a Bozzi Sentieri c'è Lilli Lauro, consigliere comunale arancione, che si vede già al computer pronta a buttare giù un documento per dare una scrollata ai colleghi di Tursi.
Poco più in là, la sala della commissione Etica, fa una pausa anticipata. Al tavolo dei relatori ci sono Pierluigi Vinai, Gianni Plinio, Enrico Musso, Gianni Macchiavello. Le posizioni sono tante, diverse. «Su qualche punto è inevitabile, come per la ricerca scientifica o la bioetica - fa notare Vinai - Ma la cosa bella è che c'è grande condivisione sulla Carta dei Valori nazionale e soprattutto sulla voglia di favorire il dibattito, di ascoltare quante più tesi possibili, perché ne usciremo arricchiti». Matteo Rosso invece confronta i documenti portati in commissione Sanità da Forza Italia, da An, dalla Lista Biasotti: «Comprendono gli stessi punti, anche posizioni di altre persone che fanno parte di questo gruppo sono sovrapponibili, stiamo amalgamando bene le idee».
Dalla commissione Ambiente e servizi pubblici si punta a problemi quantomai concreti. «Dobbiamo invertire il trend: tariffe controllate e livello qualitativo migliore, perché parliamo di servizi pubblici - riassume Raffaella Della Bianca - Sull'ambiente, occorre subito mettere mano al ciclo dei rifiuti e alle energie rinnovabili». Ricetta chiara e semplice anche per le infrastrutture e i trasporti. «Puntare sul project financing - taglia corto Roberto Cassinelli - E' l'unica strada per fare davvero qualcosa». Accanto a lui ci sono Giorgio Bornacin e Gigi Grillo, che di trasporti e infrastrutture si occupano da una vita e che ricordano l'opera costante del governo come l'imminente riforma dei porti del ministro Matteoli, mentre la Regione «continua a tagliare nastri».
A sera suona la campanella, e c'è chi vorrebbe non finire il primo giorno di scuola.
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