Pdl: "No discriminazioni sulle liberalizzazioni"

Il Pdl discute dei temi caldi della politica: riforma elettorale, liberalizzazioni, lavoro e Ue SONDAGGIO Sei d'accordo col governo? VOTA

Pdl: "No discriminazioni sulle liberalizzazioni"

La legge elettorale? Ha bisogno di essere modificata, a prescindere da quanto uscirà dalla Consulta sul referendum. A dirlo è il Pdl, impegnato dalle nove di questa mattina nella discussione dei temi caldi dell'ultima periodo: riforma elettorale, liberalizzazioni, lavoro e Ue.

A parlare dell'esito dei primi incontri è lo stesso segretario del Pdl, Angelino Alfano, che in una nota su quando si è discusso oggi in via dell'Umiltà, scrive: "È stato dato il via, dalle nove di questa mattina, ai tavoli di lavoro del Pdl. Nel corso del tavolo sulle riforme istituzionali e sulla legge elettorale, è emersa l’assoluta convinzione di mantenere fermo il principio bipolare che consente ai cittadini di scegliere il presidente del Consiglio, la maggioranza e il relativo programma elettorale".

In relazione al pacchetto liberalizzazioni, la visione del Pdl, espressa da Laboccetta e Contento, è chiara: "Un governo tecnico non deve operare discriminazioni tra il metodo utilizzato per proporre la riforma del lavoro, dove c’è un confronto con le organizzazioni dei lavoratori, e quello proposto per le liberalizzazioni che, invece, si vorrebbe affidare addirittura a decreti legge senza alcun incontro con gli ordini professionali ed i rappresentanti delle categorie interessate". E aggiungono: "Il PdL ha il dovere di denunciare questo atteggiamento discriminatorio".

E il vicepresidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli, rincara la dose: "Per le liberalizzazioni suggerisco al governo di usare un metodo meno spettacolare di quello usato dall’agenzia delle entrate per gli accertamenti fatti a Cortina d’Ampezzo. Mettere in un unico calderone farmacisti, trasporto locale, notai, servizi locali serve solo a generare confusione e a fare ammuina".

"Monti deve impegnarsi sul sentiero delle liberalizzazioni", sottolinea Napoli, che signifa "rendere vantaggioso per il consumatore l’acquisto di un servizio o di un bene ma non necessariamente provocare un danno a chi fornisce quel servizio o vende quel bene".

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