Pedro Sanz & C.

Pedro Sanz, spagnolo, nacque a Ascò, in diocesi di Tortosa, nel 1680 e si fece domenicano a Lerida. Ordinato sacerdote, passò a Saragozza. Nel 1712 attraversò l’Oceano Pacifico per recarsi missionario in Cina. Il viaggio, lunghissimo, richiedeva tappe in Messico e nelle Marianne e finiva a Manila, base per la Cina. Nominato vicario provinciale per il Fukien, si trovò subito in piena persecuzione e passò i seguenti quattordici anni a spostarsi continuamente. Alla fine si stabilì a Canton, dove gli stranieri erano tollerati per motivi commerciali. Qui fu raggiunto dalla nomina a vescovo. Ma dovette sloggiare anche da lì e riparare a Macao, colonia portoghese. Solo nel 1738 riuscì a tornare, sempre clandestinamente, nel Fukien. La caccia al cattolico sottoponeva soprattutto i convertiti locali a vessazioni di ogni tipo. E fu per risparmiare ulteriori sofferenze al suo gregge che nel 1746 il vescovo Sanz uscì dal villaggio di Moc-Yong, dove stava nascosto, e si costituì. Dopo un anno di carcere durissimo venne decapitato. Insieme a lui erano stati arrestati altri quattro missionari domenicani spagnoli: i padri Francisco Serrano (di Guenejea, Granada), Joaquím Royo (Hinojosa, Teruel), Juan Alcober (Granada) e Francisco Díaz (Ecija, Andalusia). Questi vennero giustiziati dopo un anno, nel 1748, i primi due soffocati e gli altri strangolati. Padre Francisco Díaz era il più giovane: aveva trentacinque anni.

I corpi dei cinque martiri vennero recuperati più tardi dai fedeli cinesi e fatti arrivare a Manila, nelle Filippine, dove tuttora riposano nella chiesa di San Domenico.

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