Il pellegrinaggio di Olli Rehn nella chiesa di don Camillo

È arrivato a Brescello con una copia del Compagno don Camillo tradotta in finlandese: «Voglio l’autografo dei successori di don Camillo e Peppone: è da quando ho dieci anni che sogno questo giorno». La visita italiana di Olli Rehn non poteva avere epilogo migliore. Il commissario europeo per gli Affari economici e vicepresidente della Commissione ha coronato il desiderio di visitare il paese guareschiano. Il Comune lo corteggiava dal giorno in cui disse che «Peppone e Don Camillo oggi sosterrebbero Monti». Arrivato da Firenze, ha visitato il museo e la chiesa del Cristo parlante (nella foto a sinistra davanti al crocefisso «protagonista» del film). «Sono cresciuto con il mito di Guareschi e ora posso finalmente toccare con mano ciò che la mia immaginazione aveva prodotto tanti anni fa».

Con lui il sindaco Giuseppe Vezzani e il parroco don Giovanni Davoli, che hanno autografato il libro che Rehn si era portato apposta da Helsinki. Poi la promessa: «Quando finirà la crisi trascorrerò qualche giorno a Brescello e visiterò il Po».

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