Pellegrini: sono l’unica star di questi Europei

Federica Pellegrini ha conquistato il primo oro dell’Italia agli Europei olandesi in vasca corta. Negli 800 ha stabilito il personale (8’15"20), davanti all’ungherese Boglarka e all’irlandese Murphy: era appena alla seconda uscita sulla distanza in corsia da 25 metri, la prima a livello internazionale; ad agosto fu bronzo, ma in vasca olimpica e all’aperto.
Federica, questo oro è arrivato a sorpresa, neppure doveva gareggiare...
«Ho deciso in extremis. Gli occhialini non si sono appannati, sono riuscita a nuotare in “negative split”, ovvero cambiando ritmo ai 400».
È scesa in acqua in mattinata, la medaglia è giunta mentre era in tribuna. Neanche ha disputato la finale.
«I piazzamenti sono stati assegnati in base ai tempi delle batterie. Gli 800 sono una distanza che inizio a conoscere, la strada è lunga. Ricordo quando cominciai a fare 100 e 200, il compianto ct Alberto Castagnetti mi parlava dei 400».
L’erede Morini è all’altezza?
«Abbiamo imboccato assieme la strada giusta».
Quattro mesi fa, agli Europei di Budapest, dovette rinunciare alla finale dei 400.
«Non stavo bene e con il nuovo tecnico avevo chiarito subito».
Tante stelle hanno rinunciato a questi campionati di Eindhoven, anche lei era tentata?
«Sono venuta volentieri, per rispetto alla maglia azzurra. Tutta l’attenzione è per i mondiali di Dubai».
Sempre in vasca corta, via il 20 dicembre.
«Lì penso di abbinare 200 e 400, sarò più avanti nella preparazione».
In Olanda che obiettivo di medaglie ha?
«Le aspettative sono molto contenute. Spero nell’oro nei 400 stile (oggi, ndr) e magari in medaglia nella 4x50 mista».
Non è appagata dopo 9 titoli fra Europei, Mondiali e Olimpiadi?
«Questo weekend rappresenta una tappa verso i mondiali, negli Emirati Arabi la competizione sarà molto più qualificata. Non me la sentivo di restare a casa, considerata la partecipazione di tutti i compagni».
Quali riscontri con i nuovi costumi?
«Più nuoto, più mi rendo conto che questo è il vero fatto tecnico dell’anno. Il ritorno al passato offre sensazioni anche più particolari di quanto immaginassi. Usavo il costume al ginocchio a 12 anni, dai 14 ho sempre utilizzato la gamba lunga, sino alla caviglia».


È un cambiamento profondo, nel 2011 raggiungerà il top?
«Spero di sì, i mondiali di Shangai sono il vero obiettivo, in questa fine di anno l’occasione è favorevole per testarmi».
I suoi tifosi possono sperare in un primato del mondo?
«È molto difficile, i costumi gommati aiutavano molto».

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