Penati a caccia di voti promette «sicurezza»

Filippo Penati invita i suoi critici, quelli che l’accusano di essere un «leghista di sinistra», a battere la periferia dove «la gente è arrabbiata». «Chi affibbia etichette si faccia un giro nei quartieri popolari per sentire cosa dice la gente. Zone dove negli anni non si è intervenuti con fermezza: ci sono persino persone che occupano le case da quindici anni».
Naturalmente, il presidente della Provincia nei quartieri popular ci va per ragioni elettorali: lui è candidato alle primarie del Pd in quel di Quarto Oggiaro, dopo essere stato costretto a cedere il seggio nel collegio centro di Milano al ministro Barbara Pollastrini. Così, ieri mattina, l’inquilino di Palazzo Isimbardi (con al seguito il segretario provinciale Ds e l’assessore alla Cultura Daniela Benelli) si è recato tra i casermoni di via Capuana.
Un’oretta e passa condita da promesse, «non vi lasceremo più soli», vagheggiamenti law and order, «cacciamo i criminali, cacciamo i morosi, sgomberiamo gli alloggi occupati», e da un’autocritica un po’pelosa, «in questi anni, anche il centrosinistra ha lasciato soli gli abitanti dei quartieri popolari perché non c’è stato quel rapporto che avrebbe dovuto esserci».

Ovvio, continua Penati in versione candidato, che «vi abbiamo lasciato nelle mani della demagogia della destra, che vi ha parlato di tolleranza zero e non ha mai governato». Annotazioni dettate a poche decine di persone, magari quelle che due anni e mezzo addietro ascoltarono il candidato alla presidenza della Provincia raccontare lo stesso film.

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