Lea Pericoli
da Charleroi
Nella finale della «Fed Cup» dopo la prima giornata di gara a Charleroi lItalia e il Belgio sono 1-1. Francesca Schiavone ha vinto in poco più di unora con Kirsten Flipkens per 6-1,6-3. Flavia Pennetta, che è scesa in campo contro Justin Henin a seguire, prima ci ha regalato un sogno, ma poi ci ha svegliati a metà. Contro la n° 2 del mondo Flavia ha iniziato alla grande. Ha picchiato i suoi solidi colpi da fondo campo. Ha servito bene. È scappata in testa per 3-0. Poi la partita è girata. Justine ha recuperato. È passata a condurre 5-3 ed ha concluso 6-4. Anche nella seconda partita Flavia ha avuto le sue chance. In vantaggio per 3-1, è riuscita a fuggire 5-2. Game importantissimo in cui la Henin si è trovata indietro 0-30 sul proprio servizio. Nel gioco successivo (5-3) ha servito lazzurra commettendo due doppi falli. Ed è arrivato il secondo scivolone. Cè stata una remota chance nel momento in cui Flavia ha avuto la possibilità di andare 6-6 con leventualità di giocare il tie break, ma anche quella è svanita. E Justine ha portato il punto al Belgio per 6-4, 7-5.
Dopo la doccia, a chi le chiedeva la ragione dei suoi alti e bassi, Flavia ha risposto: «La spiegazione è semplice. Lei è n° 2 del mondo io sono n° 20». Poi ha continuato: «Allinizio Justine era nervosa. Giocava corto. Mi ha dato la possibilità di comandare gli scambi, addirittura di andare a rete». Dopo una pausa ha concluso: «Io posso rimproverarmi qualche incertezza sul 5-2, quando non ho sfruttato lo 0-30 sulla sua battuta. Poi nel game successivo sul 5-3 ho sentito limportanza del momento e forse mi sono irrigidita». Per fortuna Flavia non ha più male al polso e dopo tre settimane di riposo forzato sembra essere tornata alla grande. Ieri a sostenerla è arrivato Carlos Moya, il fidanzato. A questo punto limportante è non perdere lobiettivo che ci eravamo prefissi: conquistare i 2 punti sulla Flipkens e giocarcela nel doppio. Match in cui la classifica parla chiaro: Mara Santangelo e Roberta Vinci sono infinitamente più forti di Leslie Butkiewicz e di Caroline Maes. Tuttavia Barazzutti confida nella buona forma della Schiavone che contro la Henin allinizio dellanno nella finale di Sydney ha perso 4-6, 7-5, 7-5.
Ieri Justine è apparsa un po affaticata e discontiunua. La belga si porta dietro un piccolo problema dorsale che lha afflitta durante gli Us Open. I capitani delle due squadre hanno la possibilità di cambiare le giocatrici annunciandolo al giudice arbitro unora prima dei singolari. Per quanto riguarda il doppio il regolamento consente di cambiare le formazioni fino a dieci minuti prima dellinizio del match che in questa finale potrebbe essere decisivo.
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