da Roma
La spesa per le pensioni continua a crescere e infrange la barriera del 15 per cento del Pil. Un po come dire che quasi due mesi allanno di lavoro se ne vanno per pagare le pensioni. Con prestazioni medie che sono basse per il settore privato (poco più di 9.000 euro), ma che raddoppiano per il settore pubblico.
È quanto emerge dalla rilevazione dellIstat sulle prestazioni pensionistiche 2005, secondo la quale la spesa per previdenza e assistenza ha raggiunto quota 214.881 milioni di euro con un aumento del 3,3 per cento rispetto al 2004 e una quota sul Pil del 15,16 per cento (era al 14,97 per cento nel 2004).
A fine anno le pensioni totali erano 23.257.480 per un importo medio di 9.239 euro allanno. Sui conti della previdenza pesano anche le prestazioni assistenziali, al netto delle quali lincidenza della spesa sul Pil scende fino al 13,14 per cento con un aumento di 0,21 punti percentuali rispetto allindicatore del 2004.
Nel comparto pubblico il numero dei trattamenti fino al 2005 era di 2,5 milioni (+1,1 per cento rispetto al 2004), con una spesa annua che aumenta del 4,1 per cento passando da 44.032 milioni di euro nel 2004 a 45.855 milioni di euro nel 2005. Gli importi medi annui delle prestazioni erogate nel comparto pubblico sono circa il doppio di quelli delle pensioni erogate nel privato, rispettivamente pari a 18.051 e a 9.036 euro.
Laumento della spesa, e la crescita rispetto al 2004 superiore allinflazione, potrebbero complicare la trattativa tra governo e parti sociali sulla previdenza. Le cifre «saranno valutate al momento opportuno», ha assicurato il ministro del Lavoro Cesare Damiano che ha assicurato il rispetto del protocollo siglato con i sindacati per lavvio, a gennaio, del tavolo sulla previdenza.
Le pensioni pubbliche «doppiano» le private
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