Roma

«Periodo nero, ci gira sempre male»

Dopo otto anni la Fiorentina sbanca l’Olimpico laziale e restituisce alla formazione di Delio Rossi una dimensione più umana. Imbattuta da tempo immemorabile, la squadra biancoceleste nel girone di ritorno aveva raccolto perfino più punti dell’Inter neo-scudettata. Ed era stato profeta quanto mai arguto il signor Delio nel presentare in settimana la sfida con i toscani, alla rincorsa di un sogno-Champions che, dal 90’ della partita di ieri, appare meno utopistico di quanto possa sembrare osservando appena la classifica. Finisce 0-1, col gol viola di Mutu e i capitolini a recriminare per le parate di Frey. Ormai il terzo posto è bello che andato, il Milan viaggia come un treno, ma a Formello ci si consolerà almeno con la consapevolezza di aver scoperto il valore dei debuttanti di giornata, Diakitè, entrato dal primo minuto per sostituire l’infortunato Stendardo e De Silvestri.
Nel frattempo il Rossi-pensiero ha aiutato a leggere la gara di ieri e parzialmente attenuato lo scoramento psicologico di un ko, beffardo sì, ma fino a un certo punto, visto che lo stallo dei tesserati lotitiani è palpabile ormai da tre partite, due punti appena nel carniere. «Non abbiamo mai sofferto - ha sentenziato l’allenatore romagnolo - ed eravamo tranquilli durante la partita, nel corso della quale abbiamo fatto alcune giocate pericolose. Ma adesso è un momento che ci gira male». «Però la squadra è viva, ha corpo», ha poi aggiunto il trainer. Che ha giudicato gli antagonisti appena affrontati con una frase dal retrogusto amaro. Meglio, ironico. «Ho visto una buona Fiorentina, che forse ha raccolto di più dal campo di quanto avrebbe meritato. Il calcio è così». Prendere o lasciare, verrebbe quasi da aggiungere, rammentando per una volta che il Fato regala e toglie quasi nella stessa maniera. Ricordate? Due anni fa l’assente di ieri, Luciano Zauri, fece una parata di livello mondiale e la terna arbitrale neanche se ne accorse. Sarebbe stato rigore, e forse un finale di campionato più disgraziato di quanto non lo fosse stato per i laziali fino a quel momento, che si salvarono anche grazie all’episodio incriminato. Si vince sempre e sempre si perde a causa degli episodi. È per questo che prima di chiudere ci soffermiamo sulle dichiarazioni del patron Lotito: «Abbiamo visto una Fiorentina che anche nei momenti in cui i giocatori della Lazio erano a terra ha continuato a giocare. Questo non è il nostro modo di vivere il calcio». Poi, sui suoi: «La squadra ha prodotto molto gioco e ha nulla da recriminare. Il gol della Fiorentina è stato fortunoso e nato da una sola situazione».

Passionale, o quasi.

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