Audio rubati a Raoul Bova, pronte le denunce. Chi c'è nel mirino dell'attore

Anche alcune aziende hanno creato contenuti basati sui messaggi inviati a Martina Ceretti. E ora rischiano di finire in tribunale

Audio rubati a Raoul Bova, pronte le denunce. Chi c'è nel mirino dell'attore
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Gli audio di Raoul Bova resi pubblici a sua insaputa potrebbero scatenare anche cause legali. È l'indiscrezione che trapela dal quotidiano La Repubblica, secondo il quale si starebbe valutando una doppia causa civile, una contro Ryanair e una contro il Napoli Calcio. Entrambi, infatti, avrebbero strumentalizzato il caso dei messaggi tra l'attore e la modella Martina Ceretti a fini promozionali. Mentre la formazione calcistica avrebbe condiviso un video in cui è presente il messaggio vocale originale dell'attore, la colpa della compagnia aerea sarebbe quella di aver creato dei post con le frasi che si sentono nei vocali.

Da parte dell'attore non ci sono state conferme a questa indiscrezione ma David Leggi, legale di Raoul Bova, in una nota condivisa all'Ansa ha sottolineato che "le azioni compiute, su cui gli inquirenti stanno indagando, hanno attivato il web in maniera illecita e inaccettabile, dove si continua a diffondere in maniera incontrollata materiale la cui natura va ancora accertata. Si è attivata una macchina infernale che non guarda in faccia a nessuno, né alle persone né ai loro figli, che non hanno tutti gli strumenti per discernere la cronaca dalla cattiveria o dal voyeurismo di bassa lega". Tutto ciò, ha aggiunto, "fa riflettere sui meccanismi collegati al mondo del web e dei social media che sembrano essere il nuovo il far west".

Nel post pubblicato dalla compagnia aerea irlandese si legge: "Buongiorno passeggeri speciali dal sorriso meraviglioso e gli occhi spaccanti, avete scaricato l'app?". Viene riportata quasi alla lettera l'affermazione dell'attore in uno dei messaggi che sono stati divulgati contro il suo consenso e sui quali ora sta indagando la procura di Roma.

Al centro del fascicolo, però, ci sono soprattutto i messaggi inviati all'attore prima che gli audio venissero resi pubblici, che gli notificavano l'intenzione di farli uscire e suggerivano "regali" per evitarlo. Bova al momento non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche, lascia che l'indagine faccia il suo corso.

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