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Brigitte Bardot, l'omaggio della politica. Santanché: "Fu molto più di un'icona"

La ministra ha ricordato l’attrice non solo come icona di bellezza, ma come donna libera e carismatica, capace di imporsi sullo schermo e nella vita senza mai rinnegare le proprie idee

Brigitte Bardot, l'omaggio della politica. Santanché: "Fu molto più di un'icona"
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La scomparsa di Brigitte Bardot, a 91 anni, ha attraversato immediatamente i confini del cinema per diventare un fatto politico e culturale. Attrice simbolo del Novecento, volto che ha cambiato per sempre l’immaginario femminile, Bardot è stata ricordata da esponenti istituzionali italiani e francesi come una figura che seppe andare oltre la bellezza, trasformando la notorietà in scelta, militanza e identità.

Santanchè: “Le sue idee non si sono mai piegate”

A dare il primo saluto, in Italia, è stata la ministra del Turismo Daniela Santanchè, che ha voluto sottolineare la portata storica e simbolica di “BB”. "Dio creò la donna. E apparve Brigitte Bardot. La sua bellezza invase il mondo – ha scritto sui social – ma chi riduce il suo fascino al solo sex appeal non conosce il potere di quella presenza, sullo schermo come nella vita. Le sue idee non si sono mai piegate". Un omaggio che insiste su un punto condiviso da molti: Bardot non fu soltanto un’icona estetica, ma una donna capace di affermare la propria libertà anche contro il successo stesso.

Il ricordo del ministro Giuli

Dal mondo della cultura, il ministro Alessandro Giuli ha ricordato l’attrice come "unadelle più grandi protagoniste del cinema mondiale" ma anche come "una straordinaria interprete delle libertà fondamentali dell’Occidente". Per Giuli, la “vera bellezza” della Bardot risiede nell’aver difeso con determinazione la propria visione di valori culturali, sociali e civili, una coerenza che l’ha accompagnata anche dopo l’addio alle scene.

Il legame con l’Italia

Un legame, quello tra Bardot e l’Italia, sottolineato dalla sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni. Capri, Cinecittà, i set italiani degli esordi, luoghi simbolici di un percorso che ha incrociato il cinema nazionale e contribuito a definire un’idea di modernità e libertà femminile. Borgonzoni ha ricordato la scelta radicale dell’attrice di lasciare il cinema ancora giovane per seguire altre battaglie, un gesto che racconta "una donna libera, capace di restare fedele a se stessa".

Messaggi trasversali dalla politica italiana

Dal fronte istituzionale e politico sono arrivati messaggi trasversali. Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha parlato di una donna che "ha scritto la storia mondiale del cinema", unendo talento artistico e impegno sociale, in particolare nella difesa degli animali. Il deputato di Forza Italia Francesco Battistoni ha definito Bardot "un’icona senza tempo", mentre la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli ha messo in luce il suo valore come "simbolo di emancipazione femminile e di coraggio".

Fratelli d’Italia e Lega, l’icona e la donna libera

Anche Fratelli d’Italia ha ricordato l’attrice con parole che ne richiamano l’eredità culturale e personale. Walter Rizzetto ha evocato il suo volto indimenticabile e il legame profondo con la causa animalista, mentre dalla Lega il vicepremier Matteo Salvini ha parlato di "donna libera, anticonformista", protagonista di battaglie portate avanti con determinazione.

La battaglia per gli animali e l’impegno civile

Proprio la difesa degli animali è uno degli elementi che ricorrono con più forza nei ricordi istituzionali. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, ha definito Bardot "un faro", una precorritrice che già dagli anni Sessanta aveva scelto di dedicare la propria vita alla tutela degli animali, fino alla creazione della fondazione che porta il suo nome. Un impegno che, secondo Brambilla, ha contribuito concretamente a cambiamenti legislativi e culturali, soprattutto in Francia.

Il cordoglio della Francia e l’omaggio di Macron

Oltralpe, il cordoglio ha assunto un tono quasi nazionale. Il presidente Emmanuel Macron ha ricordato Bardot come incarnazione di "una vita di libertà", una figura capace di unire splendore universale e identità francese. "Il suo volto diventato Marianne, la sua voce, la sua passione generosa", ha scritto il capo dell’Eliseo, definendola una leggenda del secolo.

Le parole di Le Pen e Bardella

Dal Rassemblement National sono arrivati omaggi carichi di significato politico. Marine Le Pen ha parlato di una "donna eccezionale", libera e indomabile, capace di rinunciare a una carriera straordinaria per seguire le proprie convinzioni. Jordan Bardella l’ha definita "ardente patriota", ricordando come Bardot incarnasse una certa idea di coraggio e libertà e come i suoi lineamenti siano stati quelli della Marianne repubblicana negli anni Sessanta.

Un’eredità che va oltre il cinema

Figure, parole e accenti diversi convergono però su un punto comune, Brigitte Bardot è stata molto più di una star.

Attrice, simbolo, militante, figura controversa e mai addomesticata, ha attraversato il Novecento lasciando un segno che continua a interrogare politica, cultura e società. Non solo bellezza che invade il mondo, ma libertà che divide, scuote e resiste al tempo.

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