Il triste spettacolo di Bruce Willis: dal cinema d’azione alla malattia esibita

La fragilità della star mostrata sui social tra gli affetti di famiglia e i trenini in cucina

Il triste spettacolo di Bruce Willis: dal cinema d’azione alla malattia esibita
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È un bollettino quotidiano, accompagnato da foto toccanti, video commoventi, dichiarazioni strazianti. L’ultimo aggiornamento risale a ieri, e arriva dal quotidiano The Express Tribune , sulla base di documenti medici risalenti al 2023 e 2024. Bruce Willis, l’attore statunitense, oggi 70enne, sarebbe ormai muto, incapace di leggere e quasi impossibilitato a camminare. Il declino fisico e cognitivo di Willis è legato a una forma di demenza diagnosticata ufficialmente nel 2023, anche se i disturbi lo avevano costretto al ritiro nel 2022, dopo aver girato una serie di film non all’altezza del suo passato per fare cassa e lottare contro la memoria che fuggiva via. Bruce Willis è stato il simbolo del cinema d’azione, anche se si è imposto con una serie tv, Moonlighting , un successo negli anni Ottanta, a metà strada tra il poliziesco e la commedia rosa. Il suo ruolo più famoso resta John McClane, l’eroico protagonista della saga cinematografica di Die Hard . Willis, dotato di un notevole senso dell’ironia, non si è però fermato ai semplici cazzotti e alle sparatorie interminabili. Lo abbiamo visto in un capolavoro come Pulp Fiction di Quentin Tarantino; nella fantascienza d’autore dell’Esercito delle dodici scimmie di Terry Gilliam; nell’horror intelligente di Sesto senso diretto da M. Night Shyamalan; e anche nei blockbuster Armageddon e Fbi protezione testimoni.

Come tutti i grandi attori hollywoodiani, Willis sapeva fare (e faceva) tutto. Senza snobismi.

Si può dire che sia stato un compagno di avventure, solo immaginarie ma non meno significative, di almeno un paio di generazioni. Spezza il cuore quindi assistere al suo declino. Certo, la famiglia, tra cui la ex moglie Demi Moore, ci tiene a far sapere che Willis è circondato dall’affetto dei suoi cari. E questo fa piacere. Però che sgomento davanti a Bruce, felice come un bambino, che mangia il gelato; Bruce che fa il balletto in cucina; Bruce che spegne la candelina sulla torta di compleanno; Bruce che si fa coccolare da Demi; Bruce che coccola il cane; Bruce con la coppola in testa sdraiato sul divano; Bruce che accarezza la mano di una figlia.

In queste immagini, e perfino nelle paparazzate o nello stillicidio di notizie che volgono al peggio, non c’è niente di male. In fondo, a volte molto in fondo, sono comunque testimonianza di affetto per uno «sconosciuto noto a tutti» come è una vera star di Hollywood.

Forse è destino, per un attore, non poter scendere dal palco neppure quando la vita volge al peggio e le luci delle telecamere iniziano a essere impietose. Forse un uomo amato in tutto il mondo non ha diritto ad almeno un po’ di silenzio e di pudore.

Forse Willis avrebbe desiderato rimanere sotto la luce dei riflettori, nonostante ormai siano quelle un po’ tristi e autoreferenziali dei social network. Forse. Forse. Forse. Tanta incertezza è inevitabile perché purtroppo Bruce non può dire cosa ne pensa e (forse) neppure capisce che tutti lo vediamo fare il trenino in cucina.

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