Ubaldo Pantani: "Tra Lapo e Barbieri, ora uno show tutto mio"

L'amato imitatore tra i protagonisti della ventesima edizione del Magna Graecia Film Festival: la nostra intervista

Ubaldo Pantani: "Tra Lapo e Barbieri, ora uno show tutto mio"
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È tra gli imitatori più amati d'Italia, capire perchè è facilissimo. Da Massimo Giletti a Flavio Insinna, passando per Lapo Elkann e Bruno Barbieri: Ubaldo Pantani è in grado di vestire i panni di decine di persone con una naturalezza raggelante. Ma non solo. L'artista toscano è stato infatti protagonista sul grande schermo in "Romantiche" di Pilar Fogliati, presentato nel corso della ventesima edizione del Magna Graecia Film Festival di Catanzaro: “Il cinema lo prendo sempre come un regalo. Sono molto legato a questo film, che è stato un grande successo. Ritengo Pilar un fenomeno assoluto”.

"Romantiche", "CTCF" e "Gialappashow". Arrivi da un periodo decisamente intenso…

“Sì, sono stato molto impegnato nell’ultima parte della stagione tra Fazio e ‘Gialappashow’. Sono molto contento, mi sono divertito. Sono due situazioni lavorative diverse, ma sono state belle entrambi. Sono stanco ma felice, come un calciatore a fine partita”.

Il ritorno con la Gialappa’s Band è stato bellissimo…

“Sì, assolutamente. Ne avevamo parlato molti mesi fa in una diretta su Twitch. Il lavoro è stato frutto di questa alchimia che c’è tra di noi e che loro hanno da sempre con i comici. Loro sono bravi anche a scegliere gli attori e ad amalgarli nel contesto giusto. Ci lavoro da sempre ed è un onore che si rinnova tutte le volte”.

Hai proposto dei cavalli di battaglia, ma anche delle novità sorprendenti. La tua imitazione di Bruno Barbieri è strepitosa.

“Io quando lavoro amo ritagliarmi una piccola cosa che non dico a nessuno. E detesto le prove, le faccio controvoglia, perché amo la diretta. Per questo mi riservo una o due frasi che dico in diretta. Alcune frasi hanno funzionato molto, a partire dal ‘motto’ di Barbieri. Lui è stato disponibilissimo fin da subito: ha accettato il gioco ed è stato molto simpatico”.

Hai imitato decine di personaggi, c’è qualcuno che ti ha chiamato per dirtene quattro?

“No, assolutamente no. Se dai fastidio, ignorano: questa è la tattica più comune. Non ho mai avuto grossi problemi”.

Ti hanno soprattutto ringraziato, immagino…

“Sì, la maggior parte. Con Lapo Elkann siamo diventati amici, è una persona squisita. Con molti ci sono uscito insieme. Cresci e ti evolvi insieme a loro”.

Ubaldo Pantani
Ubaldo Pantani nei panni di Massimo Giletti a "Gialappashow"

“Gialappashow” ha demolito il politicamente corretto. Finalmente, no?

“C’è preoccupazione, c’è auto-censura. Bisogna anche essere portati di indole a sopportare delle grandi ondate di contestazione. Ci sono persone che ci sguazzano, ma io non sono così. Quando faccio dei personaggi di satira, tendo a non scomodare parole grosse perché mi ritengo un intrattenitore. Ma quando si fa satira feroce, bisogna essere pronti a sopportare. Io lavoro a mio modo, provando a evitare di essere divisivo dal punto di vista del linguaggio. A volte ho ricevuto delle critiche, è normale. Il pericolo dell'auto-censura c'è ed è pericoloso. Mi sono posto il problema quando volevo pubblicare sui social dei video vecchi: anche inserendo la data, con riferimenti legati alla parodia su certe tematiche, la polemica c'è sempre. Trovi sempre qualcuno che non aspetta altro. E alla fine lasci perdere”.

Tra le critiche ricevute, ce n'è una che ti ha fatto particolarmente male?

"Mi fa ridere chi è più realista del re. Faccio Travaglio e lui ride. Faccio Salvini e se lo incontrassi riderebbe di sicuro. Alcune volte però i commenti di una parte politica sono più realisti del re. Io ho fatto la parodia di Porro, Giordano e Del Debbio, interagendo anche con loro. E mi dicono: 'Ma fai solo quelli di destra'. E allora devo stare e ricordare che ho fatto Travaglio, Conte e così via. Io sono un uomo di centro-palco, non faccio sconti a nessuno".

Ti piacerebbe fare uno show tutto tuo?

"Assolutamente sì e ho iniziato. Sarò in teatro da febbraio 2024 con uno spettacolo in cui parlo dei miei rapporti con i personaggi. È un one-man-show a teatro che sognavo da anni".

C'è una imitazione alla quale sei più legato rispetto alle altre?

"Forse Lapo, per un significato. L'ho fatto per la prima volta nel 2005, poi c'è stata l'occasione di conoscere una persona straordinaria. Oggi è un amico e gli voglio molto bene. Poi l'ho ripreso ed è il personaggio che mi porto sempre dietro".

C'è invece una imitazione che ti piacerebbe fare ma non ti viene bene?

"Io vorrei fare Cruciani: faccio già Parenzo, ma Cruciani non mi riesce! Lui lo sa (ride, ndr)".

Sappiamo del ritorno

di "Gialappashow", per il resto quali sono i tuoi prossimi impegni?

"Come annunciato da Fazio, farò parte del cast fisso di 'Che tempo che fa' su Discovery. Proverò a capire quali altre produzioni riuscirò a fare".

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