A Pesaro il nuovo cinema argentino

Alla Mostra l’evento speciale sarà dedicato ai migliori esordi dal 2000 al 2006

Michele Anselmi

da Roma

Il cinema è fatto anche di coincidenze. Capita che venerdì 23 esca nelle sale l'impressionante documentario di Fernando Solanas Diario del saccheggio, sul tracollo economico argentino; e il giorno dopo, a Pesaro, parte la 42esima edizione della Mostra internazionale del nuovo cinema, dedicata quest'anno proprio a quel paese sudamericano. Naturalmente non di sola Argentina si parlerà al festival diretto da Giovanni Spagnoletti; ma di sicuro la lingua spagnola, in quella particolare cadenza, la farà da padrona nella città marchigiana dal 24 giugno al 2 luglio. D'altro canto, dal goleador Maradona al senatore Pallaro, passando per «Il gaucho» Vittorio Gassman, noi italiani abbiamo sempre intrattenuto un feeling particolare con Buenos Aires e dintorni. Proprio al pibe de oro, ad esempio, Pesaro dedicherà un doppio omaggio, in attesa che siano pronti, sullo stesso tema, il documentario di Kusturica e il film di Marco Risi.
Presentando ieri il programma della rassegna, un librone di 300 pagine, Spagnoletti non ha pianto miseria e ha ringraziato gli sponsor, limitandosi a dolersi per la scarsa sensibilità dimostrata da una casa di distribuzione: «Avrei molto voluto Cronaca di una fuga di Adrían Caetano, passato a Cannes, però non ci hanno nemmeno risposto». Per il resto, facce sorridenti e una gran voglia di mostrare, tra sale e piazza serale, buon cinema d'autore: argentino certo (una ventina i titoli, relativi alla «nuova onda»), ma anche americano, francese, spagnolo, austriaco, italiano. Già, l'Italia. Sotto il titolo La meglio gioventù,Pesaro dedica il suo evento speciale agli esordi italiani del periodo 2000-2006. La maratona, curata da Vito Zagarrìo, si compone di 58 titoli, tra lungometraggi, documentari e corti. Sotto l'ironica etichetta Il dibattito no, sabato primo luglio un convegno di attori, registi e critici farà il punto sul contraddittorio fenomeno dei debutti. Qualche nome? Il Brizzi di Notte prima degli esami, naturalmente, il Paravidino di Texas, la Di Majo di Autunno, il Sorrentino di L'uomo in più. Insomma, emersi ed emergenti. Madrina ideale dell'iniziativa Barbora Bobulova.


Altri piatti del ricco menù cinefilo? Si va dal filosofo e paroliere Mario Sgalambro ai campi di addestramento dei marines, dai motocilisti Hell's Angels all'Irak del dopo-Saddam. Funzionale la giuria chiamata a decidere sui titoli del concorso. Sono solo in tre: l'attrice Jasmine Trinca, il regista Paolo Virzì e il critico Roberto Silvestri.

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