Teppista da stadio a San Siro, nella curva dellInter che lo ha da più di ventanni tra i suoi leader più violenti; ma teppista da stadio anche quando torna al paesello natìo, in Abruzzo, e anche lì non rinuncia a guidare regolamenti di conti con le tifoserie avversarie. La Digos di Pescara ha arrestato ieri Nino Ciccarelli, 31 anni, capo dei «Viking» nerazzurri. Secondo laccusa, Ciccarelli era alla testa del gruppo di ultrà del Pescara che l8 agosto scorso trasformò in una giornata di guerriglia urbana una amichevole estiva tra la squadra abruzzese e la Roma. Dopo quattro mesi di indagini, la polizia ha chiuso il cerchio intorno a diciannove tifosi pescaresi responsabili dellassalto. Per diciotto di loro, sono stati ritenuti sufficienti gli arresti domiciliari; per uno solo, ovvero il nostro Ciccarelli, in virtù del suo curriculum giudiziario e del suo ruolo nei fattacci dell8 agosto, è stato disposto il carcere. Lo hanno prelevato ieri mattina a casa e rinchiuso a San Vittore.
Ciccarelli è un ospite fisso delle cronache sportivo-giudiziarie fin da quando, nel 1988, venne arrestato dalla Digos milanese come autore dellomicidio di un tifoso avversario durante Ascoli-Inter. Nel 1995 era stato arrestato mentre cercava di lanciarsi armato di coltello contro un gruppo di tifosi juventini. Due anni dopo era finito a San Vittore con laccusa di spacciare droga sugli spalti di San Siro in combutta con un uomo della ndrangheta. E via di questo passo.
Ciccarelli è abruzzese: per lesattezza di Penne, un paese in provincia di Pescara. E in agosto era tornato da quelle parti: non si sa se fosse in vacanza dai parenti, e abbia colto loccasione per menare un po le mani; o se fosse sceso appositamente.
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