Giro d'Italia

Petacchi vince il primo sprint Cavendish resta in maglia rosa

Il "jet" della Lpr torna a volare sul traguardo del Giro d'Italia e sul lungomare di Trieste s'impone di potenza e rabbia

Petacchi vince il primo sprint 
Cavendish resta in maglia rosa

Trieste - Il primo sprint del Giro d'Italia del centenario è di Petacchi che, sul lungomare di Trieste s'impone alla sua maniera: con potenza, forza, rabbia, determinazione. Il Giro, per lui, non poteva cominciare nel modo migliore: ieri la buona prestazione della Lpr, nella cronosquadre di Venezia (la squadra di Fabio Bordonali aveva limitato i danni), oggi una volata vincente, impeccabile, perfetta. Interminabile. Dopo il traguardo è arrivata l'istantanea: una dedica al figlio Alessandro jr., che oggi compie un anno, ed alla moglie Annachiara, per la festa della mamma.

Papà Petacchi ha vinto, ma Cavendish è comunque caduto in piedi, ossia con la maglia rosa addosso. Tutt'altro che una magra consolazione per il paladino del Team Columbia-High Road. Il britannico dell'Isola di Man si sentiva già mezza vittoria in tasca quando si è trovato nelle prime posizioni del gruppo, ma non aveva fatto i conti con un Petacchi in vena di prodezze, in cerca del riscatto, arrabbiato al punto giusto, che é partito ai 150 metri, anticipando l'inglesino, resistendo al suo ritorno e presentandosi sotto lo striscione del traguardo con il pugno destro rivolto verso il cielo. Non ci ha messo molto per tornare re dello sprint, dopo la pausa dell'anno scorso a causa del doping.

Petacchi quest'anno si era già aggiudicato il Gp Costa degli Etruschi, una tappa al Giro di Sardegna, la tappa di Marina di Carrara della 44/a Tirreno-Adriatico, le tappe di Calcinate e Vertova alla Settimana ciclistica lombarda (più la cronosquadre a Brignano Gera d'Adda), quindi il Gp Escaut ed il Giro di Toscana a Sansepolcro. Il trionfo di Trieste suggella una stagione cominciata positivamente.

La tappa è stata caratterizzata dalla lunghissima fuga di Leonardo Scarselli: il corridore della Isd è partito al nono km ed ha visto naufragare i propri sogni di gloria al km 129, prima del passaggio sul Montebello, in seguito ad un attacco di Voeckler e Grivko. Il suo vantaggio massimo è stato di 8'20", ma non è servito per arrivare fino al lungomare triestino. Una caduta di Matthias Russ ha fatto temere il peggio ed ha avuto come conseguenza il ritiro del tedesco, che è finito in ospedale.

Nel finale è scoppiata la bagarre e, a pochi km dal traguardo, un rallentamento causato da una caduta, ha spezzato in due il gruppo, impedendo ad alcuni di inserirsi nella lotta finale, mentre ad altri (Basso su tutti) questo piccolo inconveniente è costato una decina di secondi di ritardo.

Niente di grave, soprattutto se si considera che il Giro è solo all'inizio.

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