Il petrolio di Sestri paralizza la Liguria

Il petrolio di Sestri paralizza la Liguria

(...) di serio, le esalazioni di benzina sono pericolosissime - ha detto Mauro Concito vigile del fuoco del Comando di Genova -. Abbiamo un campo di saturazione enorme, basta un innesco qualunque, una scintilla qualsiasi».
I vigili del fuoco, insieme alla Protezione civile e ai tecnici inviati sul posto dalla Iplom, hanno lavorato fino a tarda sera per cercare di ripristinare la tubatura con grande difficoltà perché la lunga trivella era rimasta conficcata nella tubatura ed è stato impossibile accendere il camion che la comanda. Superata l’emergenza, nella zona rimane una situazione di pericolo che si risolverà solo quando verrà bonificata l’area visto che il petrolio è finito in quantità massiccia per strada e nei tombini. Per questo si procederà nelle prossime ore con la pompatura di acqua salata nella rete di scarico delle acque bianche. Genova ha vissuto l’ennesima emergenza di città impreparata. Così già dalle 4 del pomeriggio si registrava traffico in tilt sull’Aurelia sia da ponente verso il centro che in direzione opposta; ma anche l’autostrada presentava criticità con diversi chilometri di coda dal centro, in particolare all’uscita del casello di Pegli chiuso in direzione di Sestri. Non è andata meglio a chi viaggiava in treno visto che i pompieri hanno bloccato precauzionalmente la tratta compresa tra Sestri Ponente e Voltri e i bus navetta che Trenitalia avrebbe voluto predisporre non avrebbero avuto senso vista la concomitante chiusura del traffico stradale. Una soluzione per chi dal centro e dal levante della città doveva spostarsi verso il ponente c’era: il servizio Navebus. Peccato che Comune e Amt non abbiano pensato troppo all’emergenza e abbiano lasciato lo scarno servizio regolare, che completa le sue corse alle 18.40, rinforzandolo con due corse aggiuntive una alle 20 partita dal Porto Antico verso Pegli e l’altra alle 20.40 in direzione opposta.
Il Comune e la Protezione Civile hanno allestito un punto di accoglienza per gli sfollati nella scuola Carducci di viale Rigon dove sono stati serviti pasti caldi e sono stati disposti letti per passare la notte ma molti hanno fatto ritorno nelle loro abitazioni già intorno alle 21.


A ieri sera era ancora difficile comprendere le cause di un errore tanto grave che fa il paio con le frequenti situazioni che si registrano in diverse zone della città quando ad essere danneggiate sono a fasi alterne tubature di acqua e gas. Situazioni dalle quali si intuirebbe che Genova è priva di una mappatura su quello che è posizionato nel sottosuolo. Può una città moderna non sapere cosa passa sotto i suoi piedi?

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