Enrico Artifoni
da Parigi
Le auto devono essere belle da guardare e piacevoli da vivere. È questa l’ossessione di Peugeot come costruttore. La casa francese ha fatto centro con la 206, uno straordinario successo che dura da più di sette anni (dal lancio nel settembre 1998, questo modello è stato venduto nella cifra record di oltre 5 milioni di esemplari e con 673mila immatricolazioni nel 2005 è salito ancora una volta sul gradino più alto del podio delle «piccole» in Europa). Adesso ci riprova con la 207 che sarà presentata ufficialmente al prossimo Salone di Ginevra in marzo per arrivare nelle concessionarie italiane a maggio. Come la Punto per Fiat e Clio per Renault, si tratta di un modello chiave per il marchio del Leone: dalla sua accoglienza dipenderà in buona parte per i prossimi sette-otto anni l’andamento di Peugeot e dell’intero gruppo Psa a cui fa capo anche Citroën. Perciò i progettisti della nuova vettura hanno messo mano al cambio di generazione con grande cautela. Auto che vince si cambia, ma non troppo. Lo stile originale e raffinato e la praticità che hanno fatto la fortuna del vecchio modello sono ripresi, travasati e sottolineati ulteriormente su quello nuovo. Senza intaccare l’equilibrio delle forme, il frontale spiovente con l’ampia bocca proposta in due varianti («classica» o «sportiva» con griglia a nido d’ape e fendinebbia incastonati), i fari a goccia allungati sul cofano, i passaruota intagliati nelle fiancate, gli specchietti retrovisori sulle portiere e la coda bombata conferiscono alla 207 un aspetto molto dinamico. Rispetto alla 206, le misure crescono in tutte le dimensioni. La lunghezza sale a 4,03 metri (20 cm in più), esattamente come la Grande Punto.
Il passo arriva a 2,54 metri (10 cm in più), mentre in larghezza (1,72 metri) e altezza (1,47) il guadagno è rispettivamente di 7 e 4 centimetri. Tutto questo spazio in più va a vantaggio dell’abitabilità (la lunghezza utile è di 1,68 metri) e della capacità del bagagliaio (270 litri con i sedili in posizione normale). Originale, all’interno, l’andamento a onda della plancia, nella quale si inseriscono il cruscotto con tre strumenti rotondi in stile motociclistico e lo schermo multifunzione con un’ampia palpebra di protezione dalla luce. I sedili, anche quelli posteriori, abbinano in giusta misura il comfort al contenimento del corpo, e non manca sia davanti sia dietro un buon numero di pratici vani portaoggetti. Peugeot vanta per l’abitacolo della 207 «una qualità dei materiali e un livello delle finiture degni di vetture del segmento superiore». L’equipaggiamento di base si annuncia ricco (di serie, tra l’altro, 6 Airbag, radio e climatizzatore manuale), così come l’elenco degli accessori: dal tetto panoramico in cristallo fumé al «diffusore di profumi» integrato nella plancia, dal climatizzatore automatico bi-zona (una primizia tra le «piccole») allo specchietto retrovisore elettrocromatico. Due le carrozzerie (a 3 e a 5 porte), sette gli allestimenti e sei i motori, equamente distribuiti tra benzina e turbodiesel, con potenze varianti da 70 a 110 cavalli. Entro la fine dell’estate debutterà, inoltre, sulla 207, un propulsore che promette meraviglie: il millesei turbo a iniezione diretta di benzina sviluppato congiuntamente da Psa e Bmw.
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