Più di 300 militari a pattugliare la città

Entreranno in azione da lunedì prossimo e saranno più di trecento. «Un numero più alto del previsto» precisa il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. I militari in arrivo a Milano affiancheranno le pattuglie di carabinieri e polizia e gireranno rigorosamente a piedi. Un centinaio saranno schierati tra gli obbiettivi sensibili della città: sedi istituzionali e consolati. Un terzo vigilerà sulle zone a rischio assieme alle forze dell’ordine e gli altri copriranno i turni di sorveglianza al centro di identificazione ed espulsione di via Corelli.
Oggi verrà ufficializzato il decreto steso dal ministro dell’Interno Roberto Maroni e dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Starà poi al prefetto Gian Valerio Lombardi e al comitato provinciale di sicurezza stendere la mappa dei luoghi più delicati dove schierare gli uomini in divisa. «Un esempio di federalismo» commenta il leghista Matteo Salvini.
I militari impugneranno il mitra di ordinanza e, dopo essersi adattati alle situazioni più scomode e difficili durante le missioni di pace, ora avranno a che fare con i «pericoli urbani». Non potranno procedere all’arresto, a meno che non colgano sul fatto i delinquenti, ma porteranno più sicurezza per le strade. Terranno sotto controllo piazza Duomo ma con discrezione.

Senza cioè prendere d’assedio con armi e divise il sagrato della chiesa. E soprattutto libereranno dai turni di guardia le forze dell’ordine, che potranno tornare a occuparsi di sicurezza. Ieri Maroni ha incontrato in questura il capo della polizia Antonio Manganelli e il prefetto Lombardi.

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