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«Più concorrenza nei servizi per creare posti di lavoro»
da Milano
Aprire il settore dei servizi alla competizione per creare più lavoro in Eurolandia: questa la ricetta dettata dal capo economista della Bce, Otmar Issing, nel presentare il rapporto dell'istituto centrale su «Competizione, produttività e prezzi nel settore dei servizi dell'area dell'euro».
«Non possiamo accettare che ci venga attribuita la colpa della persistente disoccupazione - ha detto Issing, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg - che non dipende dalle nostre politiche, ma dalle rigidità strutturali dei mercati del lavoro».
Il gap in termini di crescita di produttività del lavoro tra i partner di Eurolandia e gli Usa «registrato dagli inizi degli anni Novanta è spesso correlato a una scarsa performance della produttività del lavoro in alcuni settori chiave», ha aggiunto il banchiere centrale.
Secondo il rapporto della Bce, i commercianti al dettaglio e all'ingrosso sono indietro rispetto ai loro omologhi statunitensi in termini di innovazione e di uso delle nuove tecnologie e contribuiscono così a creare una più elevata inflazione rispetto a quella del settore manifatturiero.
I mercati continuano intanto a essere condizionati dalla parole con cui, la scorsa settimana, il presidente dellEurotower, Jean-Claude Trichet, ha praticamente posticipato a giugno il prossimo rialzo dei tassi, contrariamente alle aspettiative di una stretta già nel mese di maggio. Leuro ha così chiuso sotto quota 1,21 dollari (a 1,2096), anche a causa del rinnovato interesse verso il biglietto verde dopo i positivi dati sul mercato del lavoro Usa (211mila nuovi posti creati in marzo) diffusi venerdì scorso.
Aprire il settore dei servizi alla competizione per creare più lavoro in Eurolandia: questa la ricetta dettata dal capo economista della Bce, Otmar Issing, nel presentare il rapporto dell'istituto centrale su «Competizione, produttività e prezzi nel settore dei servizi dell'area dell'euro».
«Non possiamo accettare che ci venga attribuita la colpa della persistente disoccupazione - ha detto Issing, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg - che non dipende dalle nostre politiche, ma dalle rigidità strutturali dei mercati del lavoro».
Il gap in termini di crescita di produttività del lavoro tra i partner di Eurolandia e gli Usa «registrato dagli inizi degli anni Novanta è spesso correlato a una scarsa performance della produttività del lavoro in alcuni settori chiave», ha aggiunto il banchiere centrale.
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