Era ancora forte, ieri mattina, lodore di bruciato nel condominio al civico 180 di via Due Ponti dove abitava Wendell Mendes Paes, meglio conosciuto come Brenda. Davanti alla porta arancione del monolocale dove il trans brasiliano è stato trovato morto, due mazzi di fiori: uno lasciato dallamica China e uno di rose bianche portato da uno sconosciuto.
Nel dedalo di stradine attorno alla Cassia finito sotto i riflettori della cronaca e invaso da telecamere, il clima è pesante. Checché ne pensino gli abitanti, la zona si ritrova ormai appiccicata letichetta di «quartiere dei trans». I viados, dal canto loro, dicono di aver paura e chiedono protezione. I residenti in quello che una volta era considerato un comprensorio-bene della città, non trovano certo normale che la prostituzione faccia da catalizzatrice a ogni sorta di illiceità, a cominciare dallo spaccio di droga. Di queste tensioni ha parlato ieri il presidente della commissione Sicurezza del Campidoglio Fabrizio Santori: «Lungi da qualsiasi speculazione sul presunto assassinio della trans ed esprimendo rispetto per la vittima - ha detto - vogliamo ricordare che la commissione sicurezza continua a ricevere da parte dei cittadini innumerevoli denunce legate al mondo dei transessuali, che non limitano a riferire solo di adescamento sulle pubbliche vie, ma di comportamenti che incidono sulla vivibilità e la sicurezza dei territori, con fenomeni collaterali come spaccio e assunzione di droga, schiamazzi e invasione dei portoni dei palazzi per consumare rapporti o sfuggire ai controlli». «Proprio su questi presupposti - ha aggiunto Santori - la commissione Sicurezza già da luglio 2008 aveva segnalato alle forze dellordine nel dettaglio le vie e i fabbricati nel quadrante a luci rosse della Cassia, in particolare via Carlo Pirzio Biroli, via Bruno Bruni, via Due Ponti e largo Sperlonga, a un passo dallormai famosa via Gradoli, dove i trans erano presenti regolarmente. Sono sicuro che questa morte inquietante indurrà le autorità ad aumentare i controlli fino al punto di scoraggiare una volta per tutte i trans a continuare nella loro attività».
«In uninterrogazione presentata il 2 novembre scorso - ha detto, invece, il capogruppo de La Destra Francesco Storace - avevo evidenziato che in via Gradoli e vie limitrofe è emersa in questi ultimi giorni una preoccupante situazione di alcuni condomini nei quali, come constatato anche attraverso la vicenda che ha riguardato lex presidente della Regione, Piero Marrazzo, nei locali posti ai piani interrati e seminterrati, che solitamente dovrebbero essere adibiti a cantine/magazzini, si trovano a vivere delle persone in prevalenza extracomunitari. Per questo - ha spiegato Storace - chiedevo al sindaco se intendesse prendere delle misure volte a verificare la regolarità di tali locali».
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