Asili nido, corsi professionali di inserimento al lavoro e tutela del territorio, in particolare il suo, quello della circoscrizione Levante in cui Filippo Paganini - candidato di An alla Provincia nel collegio 14 di Nervi - ha lavorato come consigliere negli ultimi 10 anni.
Sono questi i tre punti del suo programma se verrà eletto?
«No, il mio programma è tutto quello di Renata Olivieri. Queste sono tre questioni sulle quali mi impegnerò personalmente se verrò eletto. Come nel caso degli asili nido»
Cosa c'è che non va nei nidi?
«Nulla, è solo che sono insufficienti. Quando una coppia ha dei figli sa già che riuscire ad accedere ai nidi pubblici è un terno al lotto. Solo in pochi ci riescono. Per gli altri si apre il solito dilemma: affrontare i costi enormi di baby sitter o asili privati, o abbandonare il lavoro. Basterebbe stabilire un contributo pubblico dare un aiuto concreto e immediato alle giovani coppie».
Parliamo di corsi di formazione professionale organizzati dalla Provincia. Perché ha preso a cuore la questione?
«In questo caso il problema è più complesso. I corsi sono finalizzati all'inserimento o al reinserimento nel mondo del lavoro. La Provincia si affida a enti specializzati o a team di professori esperti. Però dai dati disponibili risulta che solo il 60 % dei corsisti trova lavoro e che talvolta vengono organizzati corsi su professionalità non richieste dal mercato».
Perché?
«È quello che mi sono chiesto anch'io. In ogni caso bisogna stabilire un maggiore contatto con le categorie professionali e il mondo del lavoro per dare ai ragazzi reali possibilità. Anche alle persone diversamente abili per le quali non si fa ancora abbastanza».
Veniamo all'ultimo punto, il territorio.
«C'è una norma urbanistica del Comune che consente ai privati di demolire costruzioni post industriali o degradate nel ponente cittadino e di edificare nel levante con un rapporto di 2 a 1. Negli ultimi anni c'è stata una invasione di progetti, visto il valore che hanno le case nella zona che va da Albaro a Nervi. Pensi alla ex Siquam in via Rossetti, o a viale Quartara che attualmente è un vero cantiere. Sono nati anche dei comitati per contestare queste costruzioni che talvolta hanno un notevole impatto ambientale».
Che cosa si propone?
«Niente di speciale. Tutti questi progetti devono ottenere l'approvazione della Provincia.
Una sorta di angelo custode del territorio all'alto
«Non ci avevo pensato in questi termini. Ma, perché no?».
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